sabato 5 Ottobre 2024
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Siria, terroristi isolati ed in ritirata

Damasco, 10 ago (Prensa Latina) I successi dell'Esercito siriano nel sud del paese hanno isolato e spinto alla ritirata lo Stato Islamico (Daesh), permettendo un rapido cambiamento tattico e strategico nella guerra imposta, hanno confermato, nella giornata di oggi, diverse fonti della capitale.

Espulsi da Daraa e Quneitra, l’avanzata nella provincia di Sweida, con quattro offensive, fino a 40 chilometri di profondità, ha tagliato le abituali linee di rifornimento del Daesh nelle zone di confine con Israele e la base statunitense di Al Tanf.

“Le forze siriane hanno liberato aree strategiche quali le colline di Razin, Al Hisn, Al Tamthouna e Al Mariaya e sono giunte al colle di Al Safa, altamente strategico”, hanno sottolineato fonti militari riprese dall’emittente Al Manar e dall’agenzia di stampa Sana.

In questo modo, sono state neutralizzate gran parte delle posizioni collinari dei terroristi, nel vasto deserto di Sweida, dalle quali lanciavano operazioni “mordi e fuggi” contro villaggi e città, dove hanno rapito e ucciso oltre 200 civili nelle ultime settimane.

Queste azioni si aggiungono al continuo ritrovamento, da parte dell’esercito, di armi, munizioni e rifornimenti, a Sweida, Quneitra e Daraa, di produzione israeliana e americana, a dimostrazione del sostegno ricevuto fino ad ora, hanno rivelato le fonti militari.

Isolando le truppe del Daesh nel sud della Siria e interrompendo le vie di comunicazione, i rifornimenti provenienti dalle zone di confine con Israele e Giordania si sono fermati rapidamente.

Di conseguenza, gli Stati Uniti hanno chiuso ad Amman, la capitale giordana, il centro che coordinava gli “aiuti” ai terroristi, soprattutto con la base di Al Tanf e il campo profughi di Zaatari, dove migliaia di estremisti del Daesh si confondono tra gli oltre 80mila rifugiati.

Nel campo, a quattro chilometri dal confine giordano, secondo varie fonti, c’è una mancanza assoluta di controllo ed è una base per il reclutamento di terroristi, oltre a scarseggiare medici e assistenti delle Nazioni Unite e di altre Ong.

Non si è concluso, inoltre, l’accordo proposto dal regime di Tel Aviv alla Russia e alle altre nazioni intermediarie, ovvero estendere fino a 60 chilometri la zona ristretta adiacente alle alture occupate del Golan, per impedire la presenza di truppe siriane o di milizie alleate, come il movimento di resistenza libanese Hezbollah.

Gli Stati Uniti continuano a sostenere i gruppi terroristici e contribuiscono al controllo degli oltre 400 chilometri di confine tra Giordania, Israele e Siria, attraverso un centro di intelligence e uno di addestramento nei pressi di Amman, ma affrontano una diversa situazione militare che richiede nuove strategie a breve e medio termine.

mb/pgh

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