venerdì 26 Luglio 2024
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Esigono aumentare la campagna internazionale in appoggio a Lula

L'Avana, 15 ago (Prensa Latina) L'ambasciatore della Bolivia a Cuba, Juan Ramon Quintana, ha fatto un appello oggi per aumentare la campagna internazionale avviata per appoggiare la causa dell'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula Da Silva, prigioniero politico da aprile di quest’anno. 

 
Dobbiamo creare, adesso, una campagna internazionale capace di agglutinare le organizzazioni sociali, gli artisti ed i giovani, fondamentalmente, col fine di appoggiare moralmente Lula, affinché non si senta solo in nessuna circostanza, dobbiamo spingerlo affinché mantenga quell’affanno civico e patriottico di ricondurre il destino della sua patria, ha commentato il diplomatico a Prensa Latina. 
 
Dobbiamo dirlo da qui all’ex mandatario -ha aggiunto – che rimanga vigilante, davanti all’arroganza imperiale che ha assoldato laccai brasiliani disposti a mozzare la sua testa politica. 
 
Quintana ha denunciato che in Brasile stanno smantellando i grandi risultati sociali ottenuti da Lula e dalla stessa Dilma Rousseff, ha messo in allerta sull’influenza dei macchinari mediatici che secondo lui ostacolano il pronunciamento sociale e neutralizzano lo spirito di ribellione. 
 
Il leader del Partito dei Lavoratori ha definito come ingiusto e molto sospettoso il giudizio sviluppato contro di lui per accuse di corruzione e riciclaggio di denaro sporco. 
 
Nell’intervista concessa a Prensa Latina l’ambasciatore ha reiterato la sua condanna al tentativo di omicidio contro il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, che ha qualificato come un atto pazzesco. 
 
Stiamo sperimentando in America Latina una controffensiva che non ha oramai limiti (..) in fondo tentare di eliminarlo non significa un’altra cosa che una ricerca disperata, angosciosa dell’impero nordamericano per controllare il patrimonio energetico di quella nazione che favorisce anche i paesi più necessitati dell’area, ha insistito.
 
In più, persegue distruggere l’orizzonte di espansione solidale del programma bolivariano fondato da Hugo Chavez, ha considerato. 
 
Secondo il suo criterio un altro degli obiettivi è castigare i popoli ribelli, inviare il messaggio che nel futuro nessuno dovrebbe osare seguire i passi di Hugo Chavez, di Nicolas Maduro, di Fidel Castro, di Miguel Diaz-Canel, di Evo Morales, Rafael Correa o di Daniel Ortega. 
 
Non è un caso l’uscita della Colombia dall’Unione delle Nazioni Sud-americane (Unasur), non saranno casuali i passi prossimi che daranno sicuramente anche Argentina e Cile, ha concluso. 
 
Ig/ap 

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