In un incontro con la stampa nella sede dell’Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC), la vicepresidentessa della Società Cubana di Diritto Costituzionale ha sottolineato l’esercizio di sovranità popolare messo in marcia affinché gli abitanti dell’isola riflettano sul testo.
Del 13 agosto al 15 novembre, milioni di persone sono convocate a partecipare nei quartieri e nei centri di lavoro e di studio in una consultazione sul progetto di una nuova Magna Carta, approvato il 22 luglio dall’Assemblea Nazionale del Potere Popolare.
L’anche insegnante titolare dell’Università de L’Avana ha definito il documento molto interessante, e che genera diversi criteri e proposte per questi giorni, a partire dai diritti che contiene.
Per la giurista, la cosa importante è che una volta promossa la Costituzione in un referendum popolare, col quale sostituirebbe la legge delle leggi vigente dal 1976, “si realizzi quello che si è postulato”.
Il testo vigente è positivo, ma ci sono cose che, come popolo, non siamo stati capaci di implementare, ha sottolineato Prieto.
Rispetto a quello che significa una Costituzione, ha commentato la sua gerarchia superiore e che “fissa i minimi ed i massimi”, all’essere la base per la costruzione dello Stato e per il comportamento corretto delle persone.
Prima della presentazione di Prieto, gli integranti dell’UPEC presenti hanno reso omaggio al giornalista Antonio Moltó, a proposito del primo anniversario della sua scomparsa.
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