giovedì 26 Dicembre 2024
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Cresce la possibilità di un atto di forza contro Lula, allertano in Brasile

Brasilia, 21 ago (Prensa Latina) La possibilità che il Tribunale Superiore Elettorale (TSE) del Brasile perpetri un atto di forza contro la candidatura presidenziale di Luiz Inacio Lula da Silva è in aumento, ha allertato oggi il giornale digitale GNN. 

 
Una delle grandi variabili per l’attuazione dei tribunali superiori è la situazione del candidato del Partito della Sociale Democrazia Brasiliana (PSDB), Geraldo Alckmin, prosecutore diretto del golpe dell’impeachment (contro la presidentessa Dilma Rousseff), ha spiegato la pubblicazione in un commento dell’editorialista Luis Nassif. 
 
Se Alckmin non avesse chance di vincere nelle elezioni di ottobre prossimo aumenterà la probabilità di un nuovo intervento del TSE e del Tribunale Supremo Federale (STF), assecondati dalla Procura Generale della Repubblica (PGR), ha segnalato. 
 
Il giudizio di Nassif si appoggia nei risultati dell’ultima inchiesta di intenzione di voto delle CNT/MDA pubblicati ieri e che confermano Lula come ampio favorito per imporsi nelle urne con l’appoggio del 37,3% dell’elettorato, quasi il doppio di quello che ottiene il secondo posizionato, l’aspirante dell’estrema destra, Jair Bolsonaro (18,8). 
 
Al terzo posto appaiono tecnicamente in pareggio (il margine di errore del sondaggio è di 2,2 punti percentuali) Marina Silva (Rete), con 5,6%; Alckmin (4,9%) ed il candidato del Partito Democratico Laburista (PDT), Ciro Gomes, con 4,1%. 
 
Tra i due sondaggi realizzati da CNT/MDA in maggio ed agosto, mentre Lula è aumentato 4,9 punti e Bolsonaro 2,1, Alckmin è cresciuto solo del 0,9%. Cioè, non ha potuto ottenere gli elettori per vincere senza problemi, ha sottolineato il giornalista. 
 
Prigioniero politico da più di 130 giorni nella Sovrintendenza della Polizia Federale (PF) nella città di Curitiba, Lula ha ottenuto la settimana scorsa un importante appoggio alla sua candidatura quando il Comitato dei diritti umani dell’ONU ha esatto allo Stato brasiliano che gli assicuri la possibilità di approfittare di tutti i suoi diritti politici. 
 
Venerdì scorso, il Comitato dei diritti umani dell’ONU ha esatto che Lula abbia assicurato “l’accesso appropriato alla stampa ed ai membri del suo partito politico” e la possibilità di concorrere come candidato presidenziale “fino a quando tutte le risorse in sospeso di revisione contro la sua condanna siano completate con un procedimento giusto”. 
 
Tuttavia, sia il ministro di Giustizia, Torquato Jardim, sia il Ministero di Relazioni Estere hanno assunto posizioni contrarie al compimento del mandato dell’organizzazione internazionale. 
 
Ig/mpm

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