Per il sesto anno consecutivo è proibito ai siriani effettuare il rituale della peregrinazione alla sacra La Mecca per un’ingiusta decisione politica del regime dell’Arabia Saudita, ha denunciato.
In un’allocuzione televisiva con motivo di Eid Al-Adha – la festa musulmana del sacrificio – il ministro Al-Sayyed ha affermato che “il popolo siriano, col suo forte patriottismo, è capace di superare le contrarietà e frustrare qualunque complotto che pretende destabilizzare e distruggere il suo paese”.
Ha affermato che Eid Al-Adha è una festa che simbolizza il sacrificio, la pazienza, la resistenza e la fede; e questo anno coincide con le vittorie numerose dell’Esercito Arabo Siriano contro il terrorismo e gli aggressori.
Dal 2012, quando l’Arabia Saudita ha rotto le relazioni con Siria e l’ha espulsa dalla Lega Araba, i siriani hanno dovuto compiere requisiti mai prima applicati, tra loro quello di sollecitare visti per partecipare alla peregrinazione attraverso paesi terzi.
Il pellegrinaggio alla città sacra di La Mecca è un diritto di ogni musulmano e fa parte dei cinque pilastri dell’Islam: la professione di fede, la preghiera, la carità ed il digiuno.
Siria ha denunciato tale misura in maniera reiterata ed ha segnalato che è politicizzata ed inclusa come una pressione, parte del blocco feroce commerciale ed economico e della guerra imposta a questa nazione.
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