Al rispetto, il ministro della Difesa, Javier Zavaleta, ha considerato che questi esercizi militari tra gli Stati Uniti e Cile sono aggressivi e “non sono convenienti, infatti la parte australe del continente americano è considerata terra di pace”.
Inoltre, il cancelliere Fernando Huanacuni, ha esortato i paesi della regione a rispettare la loro sovranità, come fa lo Stato Plurinazionale della Bolivia, per evitare la militarizzazione statunitense nella zona.
“Dove mirano questi esercizi militari? Quale è la belligeranza? Per quale pericolo si stanno preparando?” , ha affermato con preoccupazione Huanacuni.
Il capo della diplomazia boliviana ha manifestato che “la guerra non risolve niente, abbiamo la necessità di mantenere la pace, senza danneggiare la sovranità delle nazioni”.
Inoltre, ha detto che bisogna lavorare per ottenere un’articolazione degli Stati per affrontare le sfide globali, come il cambiamento climatico, la crisi alimentare, la lotta coi delitti transnazionali, tra le altre sfide.
Huanacuni ha affermato che il Sud-America ostenta una cultura di pace ereditata, ricordando che in questa regione non si sono prodotte le due guerre mondiali.
Nel suo account ufficiale della rete sociale Twitter, sabato il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha anche denunciato le manovre realizzate dagli Stati Uniti ad Antofagasta, territorio cileno, che ha considerato una “minaccia imperialista contro la pace regionale”.
“Truppe degli USA in America Latina non garantiscono dignità né sovranità. Viviamo tempi di liberazione dei popoli e non di subordinazione agli imperi!”, ha argomentato il dignitario.
Le manovre congiunte tra gli Stati Uniti e Cile, denominate Stella Azzurra, sono cominciate mercoledì scorso alla frontiera cileno-boliviana.
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