I sospetti ricevevano finanziamenti attraverso invii per preparare assalti contro i canali di televisione 6, 8 e l’azienda audiovisiva Difuso S. A., come ha comunicato il capo della Direzione di Aiuto Giudiziale, Luis Alberto Perez.
Hanno anche utilizzato il denaro per rifornire integranti di gruppi di delinquenti che operavano nei blocchi delle vie imposti dall’opposizione in varie zone del territorio nazionale.
Uno dei sospettati ha installato, con altri elementi terroristici, un call center in forma illegale a partire dal 23 luglio, nel quartiere Venezuela, a Managua, ed ha creato profili falsi nelle reti sociali con l’obiettivo di riscuotere fondi per l’esecuzione di atti terroristici, ha sempre rivelato Perez.
L’investigazione della polizia ha evidenziato che gli accusati hanno comprato armi, veicoli, radio di comunicazione, tra gli altri accessori per portare a termine i loro piani, e che controllavano i mezzi giornalistici prima menzionati per conoscere la quantità di guardiani di sicurezza, vie di accesso e di fuga.
Uno degli accusati, Anibal Parrales, di 37 anni, ha antecedenti di furto aggravato, mentre Kenia Gutierrez, di 36, è relazionata con i blocchi delle carrozzabili a Chinandega ed a Leon, dove hanno commesso assassinati, sequestri, torture, violazioni e distruzione della proprietà pubblica e privata.
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