L’equipaggiamento, secondo dati tecnici, permetterà la creazione di un sistema di difesa antiaereo scaglionato e chiudere completamente lo spazio aereo siriano non solo dall’Israele, ma anche dal Libano.
Allo stesso tempo, i posti di comando delle unità locali e centri di difesa antiaerea conteranno con sistemi di controllo automatizzati prodotti dal consorzio Almaz-Antey, fabbricante degli S-300.
Secondo i militari russi, questo passo permetterà di combinare i dati ottenuti dalle stazioni radar di tutti i sistemi di difesa aerea tipo Pantsir, Osa, Buk-M2E, Kvadrat e S-125, attualmente utilizzati dalle forze armate siriane.
Un’altra azione necessaria, quando saranno funzionanti i sistemi S-300, sarà creare nelle zone del Mediterraneo, adiacenti al paese arabo, la soppressione radio elettronica della navigazione satellitare, di radar e di sistemi di comunicazione dell’aviazione militare nemica.
A questo ultimo contribuiscono i sistemi mobili di lotta elettronica tipo Krasuja, installati dal 2015 e che proteggono la base russa di Hemymin, nella provincia settentrionale siriana di Latakia.
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