venerdì 6 Dicembre 2024
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Costruiranno in Burkina Faso un monumento al leader Thomas Sankara

Il Comitato Internazionale Memorial Thomas Sankara ha inaugurato la costruzione in Burkina Faso di un monumento in memoria del presidente scomparso, assassinato nel 1987, ha informato l'Agenzia Panafricana di Stampa. 

 
Membri di questa istituzione, dedicata a riscattare la verità sul crimine contro il leader rivoluzionario, hanno collocato la prima pietra della statua di cinque metri che sarà eretta in questa capitale, ha affermato la pubblicazione continentale. 
 
L’atto per il principio dell’opera, che ha integrato le attività commemorative per il 31º anniversario della morte di Sankara con 12 dei suoi compagni, il 15 ottobre, ha contato con la presenza della vedova del martire, Mariam Sankara. 
 
La moglie dello storico leader burkinabé ha ricordato che il governo della Francia, colonizzatore di questo paese africano, ha tolto il muro di silenzio esistente ed ha divulgato gli archivi classificati sull’assassinio, dopo anni di speculazioni rispetto alla presunta complicità di Parigi con gli autori del crimine. 
 
Il monumento sarà alzato nel denominato Consiglio dell’Intendimento, sede, nella capitale Ouagadougou, del Consiglio Nazionale della Rivoluzione, istanza che Sankara ha diretto in vita ed il luogo dove è stato ucciso a colpi di pistola. 
 
La cerimonia ha avuto luogo in presenza di varie personalità del Governo del presidente Roch Marc Christian Kaboré, che ha iniziato un processo giudiziale sull’omicidio, prendendo il potere dopo la sua elezione nei suffragi del 29 novembre 2015. 
 
Uno dei principali responsabili è considerato il generale Gilbert Dienderé, accusato di complicità nell’assassinio per il golpe di Stato diretto dall’allora vicepresidente Blaise Compaoré, che in seguito ha preso il potere ed è stato sconfitto in ottobre del 2014, grazie alle proteste del popolo, dopo occupare l’incarico in forma illegale per 27 anni. 
 
Il generale golpista, è anche accusato per il suo protagonismo in un fallito golpe di stato il 16 settembre scorso, ed è ora accusato di occultare il cadavere di Sankara. 
 
Dienderé, ex capo di stato maggiore dell’esercito durante il governo di Campaoré, ha comandato una fazione di questo corpo militare durante il golpe di stato contro il Governo di Transizione di Michel Kafando, neutralizzato da truppe di altre unità leali al dirigente e per la mediazione di organismi internazionali e degli stati vicini. 
 
Kafando, detenuto momentaneamente durante questa cospirazione, ha autorizzato nel marzo del 2015 l’esumazione del cadavere di Sankara, dopo  vari anni di reclami dei familiari e degli amici affinché fossero analizzati i resti per determinare l’origine della sua morte. 
 
Dopo l’autorizzazione di esumazione ordinata dal Tribunale Militare nel maggio del 2015, un’autopsia praticata ai resti di Sankara, ha dimostrato che è stato ucciso da 10 colpi di pistola al petto, alla testa ed alle gambe.

Thomas Sankara, il Che Guevara africano, ha diretto nel 1983 un processo marxista-leninista con 33 anni di età, che ha scatenato le ire francesi soprattutto quando ha difeso la tesi che i paesi in via di sviluppo non dovevano pagare il debito estero. 
 
Kaboré, antico ministro di Compaoré, che ha preso le distanze da questo ultimo ed è passato alle file oppositrici, ha vinto le elezioni come candidato del Movimento per il Popolo ed il Progresso col 53,49% dei voti nel 2015. 
 
Antonio Paneque Brizuela, giornalista di Prensa Latina

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