“Washington completa il circolo di aggressione e coincide nelle sue mete con le ripetute aggressioni israeliane, il cui più recente episodio è stato l’attacco del sabato scorso sulla zona di Kisswe al sud di Damasco”, segnala una dichiarazione della Cancelleria.
Con il pretesto di attaccare le bande estremiste, aeroplani della coalizione, che dirigono gli Stati Uniti, lanciano continui bombardamenti nell’estremo del nordest del territorio siriano e proteggono quello che resta dell’Isis.
Nelle aree ripetutamente attaccate di Hajjin ed Al Shafa, vicino al fiume Eufrate, nella provincia siriana di Deir ez-Zor, non esistono obiettivi militari e si bombardano perfino zone vicine a moschee ed installazioni civili.
Il saldo comprovato è demolitore e comprende fino ad oggi, più di 100 vittime mortali tra la popolazione civile, fatti ed avvenimenti ignorati dalla stampa e dai mezzi politici dei centri occidentali e dei loro alleati.
“Persistere in questi crimini è un’espressione chiara della sfacciataggine degli USA verso i valori umani ed il loro disprezzo del diritto internazionale e si uniscono al silenzio di alcuni paesi ed organizzazioni internazionali”, sottolinea la dichiarazione ufficiale di Damasco.
D’altra parte, la più recente aggressione israeliana contro la zona al sud della capitale e che ha compreso aree della regione occupata delle Alture del Golan, è stata neutralizzata dalla difesa antiaerea siriana con maggiore effettività e precisione.
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