Medea Benjamin, cofondatrice del gruppo pacifista statunitense Code Pink, è entrata nel salone dove c’erano gli ambasciatori e prima che fosse espulsa dagli agenti della sicurezza ha alzato un cartello che diceva “non appoggino un golpe di stato in Venezuela”.
La riunione ordinaria dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) ha abbordato la situazione venezuelana, dopo che ieri Juan Guaidò si auto-nominava illegalmente presidente interino, ignorando il Governo costituzionale che dirige Nicolas Maduro.
“Coraggioso e solidale gesto oggi nell’OSA della compagna @medeabenjamin, attivista dell’ONG statunitense @codepink. Con la sua protesta ha smascherato il macabro piano del golpe di stato contro Venezuela. Sempre Vinceremo! Grazie!”, ha scritto in Twitter Jorge Arreaza, cancelliere di questa nazione sud-americana.
D’accordo con messaggi pubblicati nella stessa rete sociale, il segretario generale dell’OSA, Luis Almagro, ha scaricato il suo sentimento anti-Maduro ed ha chiesto la sua uscita dal potere, mentre, la rappresentazione del governo legittimo di Caracas nell’organizzazione continentale ha affermato che il comunicato contro Venezuela è “un semplice libello”.
Mentre, in un atto celebrato a Caracas questo giovedì, Maduro ha ringraziato per la manifestazione di Code Pink nell’OSA ed qualificato come un burattino il supposto presidente interino Guaidò, titolare dell’Assemblea Nazionale, parlamento in oltraggio.
Inoltre, ha reiterato le accuse contro il suo collega statunitense, Donald Trump, che ha qualificato come un pazzo e che si crede “il pezzo grosso”, per continuare con le pretese di abbattere democraticamente il suo governo eletto.
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