“Non avevo mai visto una cosa simile, tutto è stato molto rapido, bisogna viverlo per capirlo”, sono state alcune delle frasi che ha ascoltato Prensa Latina nel suo tragitto per le zone della capitale colpite dal fenomeno meteorologico.
Ogni isolato mostrava un panorama differente, lamine di zinco che sono volate da una gran distanza sono rimaste agganciate nei fili elettrici; il flusso elettrico è stato molto danneggiato, per la caduta dei pali sia di cemento che di legno.
Molti alberi di più di 40 anni sono caduti ed anche alcuni da frutta.
Oltre agli obiettivi economici e beni materiali, sono stati colpiti il sistema di comunicazioni, l’ospedale materno-infantile “Hija de Galicia”, una farmacia e la scuola Alfredo M. Aguayo, nel municipio del 10 de octubre.
In mezzo alla costernazione per l’inusuale episodio naturale, gli abitanti dei quartieri di Regla, di Guanabacoa, di San Miguel del Padron e del 10 de octubre, tra gli altri, dalle prime luci dell’alba erano già in strada per incominciare coi compiti di raccolta dei rottami e delle macerie che ha lasciato il tornado.
Niurka Armentero, abitante del quartiere di Santo Suarez, ha dichiarato che oltre la grandezza dell’evento climatologico, abbiamo potuto percepire un’altra volta la solidarietà tra i membri della comunità e questo vale molto in momenti tragici.
In mattinata, il consiglio dei Ministri di Cuba ha realizzato una riunione di emergenza per valutare i danni causati ieri sera dal tornado e dalle forti piogge a L’Avana.
Il presidente cubano, Miguel Diaz-Canel, ha informato che sono già state adottate le misure pertinenti per avanzare nel recupero.
Diaz-Canel ed altre autorità hanno percorso all’alba le zone più colpite dal tornado, che ha lasciato un saldo preliminare di 3 morti e 172 feriti.
Ig/joe