venerdì 26 Luglio 2024
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Cresce appoggio al dialogo ed alla non ingerenza in Venezuela

Mosca, 1º feb (Prensa Latina) Russia, Cina, Bolivia ed altri paesi hanno confermato il loro rifiuto ai piani di golpe di Stato contro Venezuela ed hanno reiterato la loro posizione favorevole al dialogo nella nazione sud-americana. 

 
La portavoce della Cancelleria russa, Maria Zajorava, ha denunciato i chiari appelli degli Stati Uniti per attentare alla vita del legittimo presidente venezuelano, Nicolas Maduro, e si è dimostrata preoccupata per le possibili conseguenze regionali difronte ad una situazione caotica in questo paese. 
 
Noi assumiamo una posizione nel campo internazionale di rifiuto non solo a qualunque ingerenza esterna, bensì ad un monitoraggio e controllo di quello che succede nella politica interna con un tentativo di golpe di stato in Venezuela, ha affermato. 
 
Anche Cina è favorevole al dialogo in Venezuela e si è offerta come mediatrice tra il governo e l’opposizione, una posizione appoggiata anche dal presidente della Bolivia, Evo Morales, nel suo account di Twitter. 
 
“Bolivia è un paese pacifista e scommetteremo sempre sul dialogo. Riaffermiamo il nostro appoggio alla democrazia ed alla sovranità del fratello popolo del Venezuela. Appoggiamo una soluzione con un dialogo pacifico, senza ingerenze imperiali e senza guerre in America Latina”, ha scritto il mandatario. 
 
Morales ha appoggiato l’iniziativa del Messico e dell’Uruguay che assumono la richiesta del segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, e del papa Francesco, per convocare una conferenza internazionale che renda possibile una soluzione pacifica. 
 
Sostenitori del non intervento, hanno deciso “convocare un dialogo inclusivo e credibile che risolva una volta per tutte la delicata situazione dei nostri fratelli venezuelani”, afferma un comunicato pubblicato a Montevideo. 
 
Nelle ultime ore, il cancelliere del Venezuela, Jorge Arreaza, ha rettificato che il governo statunitense continua a dirigere il golpe di Stato nella sua nazione. 
 
Il pronunciamento di Arreaza risponde ad un messaggio pubblicato dal vicepresidente statunitense, Mike Pence, dopo un incontro coi rappresentanti nella nazione settentrionale del deputato oppositore venezuelano Juan Guaidò, auto-nominato come “mandatario interino”. 
 
L’Italia ha affermato che non riconosce Guaidò come presidente del Venezuela perché è totalmente contraria al fatto che un paese od un gruppo di paesi terzi possano determinare la politica interna di un’altra nazione, ha affermato il sottosegretario degli Affari Esteri, Manlio di Stefano. 
 
Intanto, l’Unione Africana, blocco integrato da 55 Stati, ha inviato a Caracas un messaggio di solidarietà al popolo del Venezuela e di appoggio al presidente costituzionale, Nicolas Maduro. 
 
Ig/car

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