venerdì 26 Luglio 2024
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Conferenza di Montevideo patrocina risoluzione tra gli stessi venezuelani

Montevideo, 7 feb (Prensa Latina) Raggiungere una messa a fuoco internazionale comune per appoggiare una risoluzione pacifica, politica, democratica e degli stessi venezuelani è stato uno dei pronunciamenti rimarchevoli nella Conferenza sul Venezuela che si è svolta oggi nella capitale uruguayana. 

 
Una dichiarazione emessa dal Gruppo Internazionale di Contatto (GIC), promosso dall’Unione Europea, l’ha sottolineato alla fine di diverse ore di sessioni, nelle quali hanno partecipato una delegazione diretta dalla sua alta rappresentante, Federica Mogherini, otto paesi integranti del blocco e cinque latinoamericani. 
 
Nel testo, letto in una conferenza stampa della Mogherini e del cancelliere uruguaiano, Rodolfo Nin, si afferma che il CIG “ha confermato la sua disposizione per lavorare insieme al Meccanismo di Montevideo, un’iniziativa condivisa dall’Uruguay, dal Messico e dalla Comunità di Economia degli Stati dei Caraibi (Caricom). 
 
Sulla “differenza” tra il GIC ed il Meccanismo di Montevideo, il capo della diplomazia messicana, Marcelo Ebrad, ha puntualizzato, in un incontro successivo con la stampa, che quest’ultimo “non ha messo nessun condizionamento nella comunicazione tra le parti” in allusione al presidente costituzionale scelto, Nicolas Maduro, e l’oppositore Juan Guaidò. 
 
Davanti alla domanda del perché il suo governo non integra il GIC, ha risposto che “Messico non può per mandato costituzionale appoggiare l’ingerenza politica in altri paesi, non possiamo partecipare a qualcosa che implichi che noi determiniamo il processo politico elettorale”. 
 
Dopo la lettura del documento, il cancelliere boliviano, Diego Pary, ha detto che non ha firmato la dichiarazione “perché non siamo d’accordo con l’integrità di quello che si è presentato e piuttosto ci sommiamo al Meccanismo di Montevideo”, che continuerà ad essere parte del GIC e lavorerà con tutti i paesi che promuovano il dialogo. 
 
“Per noi è molto importante che siano gli stessi venezuelani che decidano che temi abbordano, come risolvere il problema ed in che modo possano trovare le soluzioni”, ha affermato il cancelliere. 
 
Per gli altri temi della dichiarazione del CIGC, Mogherini ha messo quasi tutta la sua enfasi nel propugnare un anticipo elettorale con un termine di prova di 90 giorni e per future gestioni, per canalizzare aiuti umanitari per Venezuela, consiglia studiare la fattibilità di aprire un ufficio dell’UE a Caracas. 
 
Alla conclusione, hanno accordato la dichiarazione i membri del Gruppo Internazionale di Contatto: Uruguay, Unione Europea, Costa Rica, Ecuador, Spagna, Italia, Portogallo, Svezia, Germania, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito. 
 
A sua volta, il cancelliere messicano ha annunciato che la settimana prossima il Meccanismo di Montevideo intavolerà contatti col governo e l’opposizione venezuelana ed inviterà le tre personalità stabilite per contribuire al dialogo, dirette dall’ex cancelliere uruguaiano ed ex presidente della Banca Interamericana di Sviluppo (BID), Enrique Iglesias. 
 
Nelle parole inaugurali il presidente uruguaiano, Tabarè Vazquez, ha rimarcato che “l’alternativa a cui è esposto Venezuela è la pace o la guerra, per questo motivo facciamo insistentemente un appello alla serenità per le parti coinvolte ed alla prudenza per la comunità internazionale”. 
 
Ig/hr

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