La riunione governativa, annunciata dal sottosegretario per la Comunicazione, Eddy Jackson Alexis, deve analizzare i prossimi passi del governo, in mezzo alle manifestazioni che hanno luogo in tutto il paese da giovedì scorso.
Nel frattempo, i settori radicali hanno convocato ad una nuova mobilitazione, in 10 punti della capitale, che saranno diretti dai rappresentanti dei partiti politici contrari al Governo.
A Porto Principe, continuano bloccate le principali attività, e prestano alcuni servizi solo pochi trasportatori pubblici, grandi stabilimenti commerciali, stazioni di benzina e succursali bancarie.
Da parte loro, le scuole, l’amministrazione pubblica, le istituzioni ed il mercato ufficioso, dal quale si rifornisce quasi l’80% della popolazione, lavora a singhiozzo, in una delle maggiori crisi sociopolitiche dall’arrivo al potere del presidente Jovenel Moise.
Ci sono anche barricate sulle strade, scene di assalto e saccheggio dei negozi, insicurezza e scarsità di servizi di base come l’elettricità e l’acqua. Già agli inizi della settimana la direzione generale di Acqua e Risanamento annunciava problemi nel servizio e l’Azienda Elettrica, in crisi da varie giornate, offriva le sue scuse agli abbonati per la mancata somministrazione.
Benché il Governo abbia negato il Blocco del Paese, lo scontento popolare cresce e continuano a chiedere misure urgenti per diminuire il prezzo dei prodotti di base.
Esigono anche la rinuncia del mandatario Jovenel Moise e giustizia nel caso di malversazione dei fondi del programma energetico Petrocaribe, che doveva soddisfare la grave situazione di Haiti nell’infrastruttura, nella salute, nell’educazione e nell’energia.
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