La decisione di non continuare il programma riferito è stata annunciata nel novembre scorso, dopo le minacce ed i condizionamenti di Jair Bolsonaro, presidente brasiliano.
Ieri, il Minsap ha emesso una dichiarazione dove si mette in evidenza che non si sono realizzate le offerte di impiego fatte “ai medici cubani che hanno scelto di non ritornare al loro paese al termine della loro missione, come ad altri che si sono sposati con cittadini brasiliani.”
“Come ci si aspettava, gli avversari storici della Rivoluzione ed i nemici del suo sistema di Salute Pubblica, si sono approfittati di questa situazione e spronano gli Stati Uniti per resuscitare i vecchi programmi di furto di cervelli che avevano ricevuto tanto ripudio internazionale, e proprio per questo erano stati cancellati”, aggiunge la nota.
Oltre ad accogliere quelli che avevano deciso di non ritornare, il Minsap ha espresso la disposizione di offrire loro lavoro nel sistema nazionale di salute cubano.
“La nostra ambasciata ed i consolati in Brasile sono pronti ad appoggiare il loro ritorno, proporzionando la documentazione richiesta ed assistendoli nelle pratiche da risolvere”, ha concluso la dichiarazione.
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