venerdì 26 Luglio 2024
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Abitanti della zona amazzonica dell’Ecuador contro la decisione statale su Chevron

Quito, 28 feb (Prensa Latina) Il Fronte di Difesa dell'Amazzonia dell'Ecuador ha ratificato oggi il suo rifiuto all'annuncio del Governo nazionale di assumere il risarcimento ambientale dei danni causati dall’industria petrolifera Chevron. 

 
Dirigenti dell’ente hanno insistito nel loro disaccordo con la misura, per considerare che dopo più di 25 anni di lotta non abbandoneranno il terreno per ottenere un risarcimento, che non corrisponde allo Stato, ma bensì alla compagnia causante di danni severi all’Amazzonia. 
 
Come ha detto Rafael Pandam, in una conferenza stampa, un giudice dell’Ecuador ha condannato che Chevron deve pagare ai colpiti, pertanto “il mondo deve sapere che non è responsabilità dello Stato né del Governo, perché è un giudizio, in primo luogo tra privati”. 
 
Inoltre, ha sottolineato che la giustizia nazionale si è pronunciata con chiarezza ed elementi forti per più di due decadi. 
 
“Pertanto né il ministro Carlos Perez né il Governo nazionale di Lenin Bruno possono tentare di nascondere od occultare le prove del crimine”, ha assicurato. 
 
Al rispetto, ha sentenziato che le etnie delle province amazzoniche colpite non claudicheranno nel combattimento per la giustizia, per il risarcimento necessario a questo danno umano ed ambientale enorme. 
 
“Ecuador e gli ecuadoriani devono sapere che noi non abbandoneremo la lotta”, ha messo in allerta. 
 
Il Fronte in Difesa dell’Amazzonia ha lasciato chiaro che non si oppone al risarcimento dei danni attribuiti a Chevron, ma insistono in che è molto di più di quello stabilito l’anno scorso dall’ultima sentenza emessa da un tribunale di arbitraggio, che ha tolto all’industria petrolifera tutte le responsabilità. 
 
Ig/scm 

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