Attraverso la rete sociale Twitter, il ministro di Relazioni Estere ha precisato che un’indagine pubblicata ieri dal mass media statunitense dimostra come i camion che trasportavano il presunto aiuto umanitario in territorio venezuelano lo scorso 23 febbraio sono stati bruciati da manifestanti violenti dell’opposizione estremista.
Al rispetto, Arreaza ha sentenziato che l’investigazione del NYT smaschera anche il consigliere di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, John Bolton; il sottosegretario, Mike Pompeo, ed i presidenti colombiano, Ivan Duque, e cileno, Sebastian Piñera, tra gli altri, che hanno appoggiato la tesi che il governo di Caracas aveva ordinato l’azione contro gli aiuti.
Inoltre, il diplomatico ha ripudiato come i mass media hanno seguito la linea falsa e guerrafondaia di Washington per giustificare l’intervento armato contro il paese sud-americano e trasgredire l’istituzionalità, violando i principi della Carta delle Nazioni Unite.
“Nella guerra contro Venezuela la verità non importa. Solo quando un mezzo corporativo come NYT si allontana dalla versione imposta dal potere, il resto del mondo presta attenzione”, ha scritto l’ambasciatore nella piattaforma digitale.
Ha affermato che molti giornalisti sono ancora ignorati con prove irrefutabili nelle loro mani. “In questa guerra non importa la verità, solo il potere”, ha condannato.
Da parte sua, il politologo franco-argentino Marco Teruggi, ha chiesto agli internauti se si ricordavano le immagini della Polizia Nazionale Bolivariana bruciando gli “aiuti umanitari” alla frontiera colombo-venezuelana.
“No, non potete ricordarle perché l’accaduto non è mai successo”, ha risposto l’anche giornalista, ed ha enfatizzato “ora che lo dice The New York Times, che non è per niente chavista, ci crediamo?” mentre sarcasticamente si chiedeva se per smascherare le menzogne fasciste sul sabotaggio al Sistema Elettrico Nazionale, che ha lasciato l’80% del paese senza servizio, bisognerà aspettare un nuovo editoriale del NYT.
Ig/odf