venerdì 26 Luglio 2024
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Obrador: espropriare il petrolio, decisione storica di Lazaro Cardenas

Messico, 18 mar (Prensa Latina) “L'espropriazione del petrolio è stata una decisione storica del generale Lazaro Cardenas che l’aveva recuperato dalle mani di aziende straniere alle quali l'aveva consegnato Porfirio Diaz”, ha detto oggi il presidente del Messico. 

 
Andres Manuel Lopez Obrador ha dedicato la sua conferenza stampa mattutina nel Palazzo Nazionale a ricordare ed omaggiare l’81º anniversario dell’espropriazione del petrolio nel 1938 da parte del presidente Cardenas. 
 
È stata una decisione storica azzeccata del Messico, ha assicurato, perché il petrolio ha aiutato da allora fino ad ora allo sviluppo del paese nonostante l’industria passi per un brutto momento per irresponsabilità dei tecnocrati neoliberali, e la corruzione dentro Pemex. 
 
Ancora con tutto questo, parte considerabile del presupposto pubblico proveniva dalle entrate del petrolio. È stata una decisione efficace, sovrana, di indipendenza del Messico in quanto alla gestione delle sue risorse, ed anche economica affinché il petrolio si trasformi nella leva dello sviluppo nazionale, ha affermato. 
 
Questo è l’obiettivo, siamo ottimisti perché nonostante tutto quello che hanno fatto per rovinare questa azienda della nazione ci sono possibilità, ci sono condizioni affinché Pemex risorga come un’azienda che produca, soprattutto con una gestione onesta che sconfigga per sempre la corruzione. 
 
Nonostante questi propositi di riscatto, ha detto, rispettiamo i contratti che si sono firmati nella cornice della chiamata riforma energetica, si rispetteranno tutti, non ne cancelleremo nessuno che si sia firmato con aziende private nazionali o straniere, quello che vogliamo è esortare i firmatari affinché investano e producano perché fino ad ora non l’hanno fatto. 
 
Noi, ha detto, facciamo quello che ci corrisponde e Pemex risorgerà, si consoliderà, e quelli che hanno firmato i contratti hanno possibilità di attuare con i loro piani e dimostreremo cosa è più efficiente, che cosa è meglio, che Pemex contratti in maniera diretta e si mantenga come azienda della nazione, o la privatizzazione. 
 
Da parte sua il direttore di Pemex, Octavio Homero Oropesa, ha spiegato il piano per il riscatto di Pemex. 
 
Ha rivelato che già si stanno portando a termine le azioni per il recupero con l’abilitazione di 20 campi nuovi, 16 in acque nel litorale di Tabasco e la Sonda di Campeche, e quattro in terra nello stato di Tabasco ed uno a Veracruz, che è un pozzo molto importante. 
 
Il processo di contrattazione, ha detto, si sta facendo in tempi brevi, fatto che permette che già in ottobre si producano i primi barili ed in generale che abbia incominciato l’avviamento del piano di produzione a partire dalla fine di questo anno e si incrementi a partire dal 2020. 
 
Ha spiegato che lo sviluppo dei 16 campi marini implica un lavoro importante nella costruzione di 13 piattaforme di produzione, anche l’installazione di 14 dotti di 165 chilometri che vanno in fondo al mare ed otto interconnessioni tra le piattaforme esistenti a Campeche e Tabasco. 
 
I quattro campi in terra implicano la costruzione di tre piattaforme e l’ampliamento di altre nove, anche l’installazione di altri 13 dotti di 81 chilometri e l’installazione di batterie di separazione, ma il fatto più importante è che questa infrastruttura è già stata contrattata e sono già in processo 82 pozzi marini e 44 terrestri. 
 
Ig/lma 
 

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