In dichiarazioni recenti a Prensa Latina, il direttore dei temi economici della Camera di Commercio, Industria ed Agricoltura del Panama, Manuel Ferreira, ha assicurato che “non possiamo promuovere, aprire ed eseguire piani di azione nel commercio, se abbiamo un muro come questo davanti che ferma il flusso di pagamenti tra i due paesi”.
Al rispetto, ha precisato che, nell’ultima edizione della Fiera de L’Avana, scenario dove è sorto il Comitato Imprenditoriale Cuba-Panama, questo è stato un tema esposto dagli imprenditori in un incontro col presidente del Panama, Juan Carlos Varela; ed il ministro cubano del Commercio Estero e l’Investimento Straniero, Rodrigo Malmierca.
Il panamense Multibank ha bruscamente chiuso recentemente un numero indeterminato di conti bancari di aziende locali e straniere che commerciano o hanno relazioni con Cuba.
Benché autorità dell’entità abbiano negato che ciò rispondesse a pressioni esterne o di qualunque altro tipo riferite col bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro l’isola, una fonte della banca ha confermato ad un ex cliente che la misura fosse esclusivamente relazionata con Cuba.
Secondo un’altra fonte, si è saputo che banche corrispondenti hanno condizionato Multibank affinché rompesse i contatti con la nazione caraibica, per mantenere i suoi vincoli finanziari.
Riferendosi al piano di azione per i prossimi due anni del Comitato Imprenditoriale Cuba-Panama, firmato nel contesto della recente Expocomer, Ferreira ha affermato che è deciso a promuovere la collaborazione tra le camere di commercio dei due paesi.
Questo piano -ha precisato – cerca di fortificare, aprire brecce, opportunità e soluzioni ai problemi che possano esistere nel commercio mondiale, in questione tra Cuba e Panama, oltre a rendere più veloce il commercio.
Ig/npg