martedì 26 Novembre 2024
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Trump contro Cuba e Venezuela, politica di ostilità e minacce

Il presidente statunitense, Donald Trump, ha raddoppiato l'aggressività che mantiene oggi contro Cuba, reiterando le minacce di intensificare il bloqueo, se continua ad appoggiare Venezuela ed il suo mandatario costituzionale, Nicolas Maduro. 

 
A Cuba l’aspetta un “bloqueo molto duro” se continua ad appoggiare Maduro, ha detto il mandatario repubblicano in un’intervista con la catena di televisione Fox. 
 
L’applicazione di questa variante e sanzioni di un livello maggiore “dipenderanno da quello che succeda”, ha aggiunto il governante del paese che mantiene un bloqueo economico, commerciale e finanziario da quasi 60 anni contro l’isola, e che è respinto dall’immensa maggioranza della comunità internazionale. 
 
Ha sostenuto che “se agisce correttamente, Cuba potrebbe migliorare la sua situazione, potremmo fare un’apertura”, in un appello per la maggiore dell’Antille affinché sospenda la sua collaborazione col Venezuela. 
 
Per Washington, la permanenza di Maduro nel potere si deve in parte all’appoggio cubano, fatto che ignora che il mandatario venezuelano è stato rieletto dal 68% di quelli che hanno votato nei suffragi di maggio del 2018. 
 
Trump ha ricalcato che indurirà la posizione contro Cuba “se non esce dal Venezuela”, in riferimento ai più di 20 mila collaboratori del paese caraibico che prestano servizio nella nazione sud-americana, principalmente come medici, e che autorità statunitensi segnalano come militari, fatto che l’isola ha smentito più volte. 
 
D’altra parte, il capo della Casa Bianca ha detto che sono solo voci le affermazioni del sottosegretario, Mike Pompeo, alla rete televisiva CNN che Maduro era pronto per abbandonare il suo paese con rotta verso L’Avana, ma che Mosca gli ha ordinato di rimanere. 
 
Due giorni fa, Juan Guaidò, l’auto-proclamato presidente venezuelano interino, ha diretto un ridotto gruppo di militari disertori per portare a termine un tentativo di golpe di Stato a Caracas. 
 
Trump, altre figure dell’amministrazione statunitense e legislatori hanno confermato il 30 aprile l’appoggio di Washington al deputato dell’Assemblea Nazionale del Venezuela, considerata in oltraggio dal 2016, ed hanno fatto un appello ai militari di questo paese ad unirsi a tale azione. 
 
Le minacce di Trump sono il seguito all’annuncio dello scorso 17 aprile di una serie di misure per acutizzare il bloqueo, comprese ancora più restrizioni ai viaggi degli statunitensi a Cuba e limiti all’invio di denaro. 
 
A ciò si unisce che a partire da questo giovedì Washington permette l’attivazione del Titolo III della controversa Legge Helms-Burton, che codifica il bloqueo e rimarca il suo carattere extraterritoriale. 
 
Mediante questo paragrafo, cittadini degli Stati Uniti potranno presentare delle denunce nelle corti statunitensi contro persone ed entità, comprese di paesi terzi che realizzino investimenti in proprietà nazionalizzate a Cuba dopo il trionfo della Rivoluzione, il 1º gennaio 1959. 
 
Diony Sanabia, corrispondente di Prensa Latina negli USA

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