L’ex mediatore dell’Accordo di Pace è uscito questo giovedì dal bunker della procura locale, accompagnato dai suoi avvocati, dai leader del partito FARC e dal senatore del Polo Democratico Alternativo, Ivan Cepeda.
Dopo la sua liberazione, si è diretto alla sede del partito Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune (FARC), dove l’aspettavano i suoi compagni di militanza e difensori dell’Accordo di Pace, che gridavano slogan solidali con lui nella strada di fronte all’edificio.
Benvenuto compagno Santrich, per fortificare la lotta per la Pace nella difesa degli accordi, ha affermato il presidente del partito FARC, Rodrigo Londoño (Timochenko), nel suo profilo di twitter.
“Col cuore pieno di felicità e le braccia aperte riceviamo in libertà il nostro compagno Jesus Santrich. La sua dignità c’accompagna sempre in questa lotta ed in questo sogno di costruzione della pace in Colombia”, ha scritto la senatrice del FARC, Victoria Sandino.
Da parte sua il dirigente FARC David Florez ha commentato che finalmente è stato liberato Santrich, dopo 400 giorni di ingiusta reclusione e nessuna prova reale contro di lui.
Mentre, attraverso le reti sociali circolano immagini di Santrich abbracciando vari dei membri del gruppo di comando degli ex guerriglieri, tra loro i membri del Consiglio Politico Nazionale del FARC, Pablo Catatumbo, Pastor Alape e Benedicto Gonzalez.
Ieri, la Sala Penale della Corte Suprema di Giustizia ha determinato che la Procura non aveva nessuna competenza per mantenere imprigionato l’ex ribelle e neanche per giudicarlo, dato la sua giurisdizione come rappresentante alla Camera per il dipartimento dell’Atlantico.
Benché il massimo tribunale ordinasse immediatamente la sua liberazione, la sentenza non si era realizzata fino ad oggi, nonostante la difesa di Santrich radicasse in un habeas corpus davanti alla dilazione dell’ente accusatore per rispettare l’ordine giudiziale.
Martedì scorso il Consiglio di Stato ha confermato l’investitura come congressista del poeta del FARC, che non ha potuto assumere il suo seggio il 20 luglio 2018, dal momento che si trovava in prigione su richiesta degli Stati Uniti.
Le autorità statunitensi affermano che è colpevole del delitto di narcotraffico, del quale non si sono mai presentate prove alla Giurisdizione Speciale per la Pace (JEP).
In realtà, la JEP aveva emesso un verdetto a favore della sua libertà e della garanzia di non estradizione davanti all’assenza di evidenze contro di lui.
Oggi Santrich ha affermato la sua volontà di comparire davanti alla Corte Suprema di Giustizia della Colombia per dimostrare la sua innocenza in relazione coi delitti che gli attribuiscono Washington e l’estrema destra locale.
“Io sono la persona più interessata a dimostrare la mia innocenza e che si investighi realmente su quelli che hanno commesso un delitto, violando la legalità e la sovranità della Nazione”, ha concluso l’ex comandante guerrigliero delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo.
Tania Peña, corrispondente di Prensa Latina in Colombia