Nella sua conferenza stampa mattutina nel Palazzo Nazionale, il mandatario ha aperto il dibattito col tema dell’imposizione unilaterale degli Stati Uniti, sui prodotti messicani che si vendono in questo paese e sulle negoziazioni che si svolgono in Washington tra le delegazioni di entrambi i paesi.
I dazi extra di un 5% alle importazioni provenienti dal Messico di forma progressiva fino ad arrivare in ottobre ad un 25%, devono entrare in vigore il prossimo lunedì come una punizione di Trump contro Messico per una politica migratoria che il capo della Casa Bianca considera inadeguata o inefficace e cerca di invertirla.
Lopez Obrador ha insistito che vuole delle relazioni di amicizia col popolo ed il governo degli Stati Uniti. “Questa è la nostra posizione e per riassumere questo tema, per fissarlo con molta chiarezza sto convocando il popolo del Messico, di tutti i settori in una manifestazione di unità e di difesa della dignità del Messico”.
“La manifestazione sarà questo sabato alle cinque del pomeriggio a Tijuana, Bassa California, e sto convocando tutti i messicani, i governatori di tutto il paese, i legislatori federali, i ministri della Suprema Corte di Giustizia, i dirigenti operai, i contadini ed i partecipanti delle organizzazioni sociali”, ha segnalato.
Ha reiterato che la sua posizione è di una buona vicinanza e di amicizia con gli Stati Uniti, ma contemporaneamente difende la dignità del Messico. Ha insistito sul fatto che non vuole polemizzare né confrontarsi.
Ha riaffermato che Messico ha la sua proposta chiara presentata agli Stati Uniti che l’esodo migratorio solamente si risolve attaccando le cause sociali ed economiche che lo generano, né con dazi né con coercizione ed è quello che oggi reitererà la delegazione messicana a Washington.
Ad una domanda su “se il Messico farà delle rappresaglie davanti alla decisione unilaterale di Trump”, Lopez Obrador ha detto che non dirà nulla fino al sabato, ma questo non significa che non darà informazioni per mantenere al tanto il popolo del Messico.
Ha fatto chiarezza che è attento ai risultati del dialogo e “stiamo ascoltando l’opinione di tutti, imprenditori, operai, governatori, partiti, ma non voglio ancora parlare di una possibile risposta nel caso in cui si impongano in maniera unilaterale questi dazi”, ha affermato.
Sono ottimista, spero giungere ad un accordo, abbiamo detto sempre che la cosa migliore è il dialogo e l’accordo, è quello che è più conveniente agli Stati Uniti ed al Messico, quello che non è conveniente è la polemica, ha concluso.
Ig/lma