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Giudici brasiliani qualificano Lula come un prigioniero politico

Brasilia, 8 ago (Prensa Latina) Membri dell'Associazione di Giudici per la Democrazia (AJD) del Brasile arriveranno oggi a Curitiba, dove consegneranno una lettera all'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva, nella quale lo considerano prigioniero politico. 

 
Una nota nella pagina ufficiale del Partito dei Lavoratori (PT) informa che più di 20 magistrati dell’AJD compieranno una nuova visita alla “Vigilia Lula Libre”, nella capitale dello stato di Paranà. 
 
Per la seconda volta nel 2019, integranti dell’Associazione si avvicineranno al combattivo spazio installato dal 7 aprile 2018, giorno che è iniziata la prigione politica di Lula, alla periferia della sede della Polizia Federale (PF) di Curitiba. La visita anteriore si è svolta ad aprile. 
 
La lettera sarà consegnata all’ex dirigente operaio da Raduan Nassar, letterato insignito col Premio Camões, e dal riconosciuto giornalista Fernando Morais, che ha in programma un incontro col fondatore del PT. 
 
Citata dal portale Brasil de Fato, la giudice laburista pensionata e membro dell’AJD, Raquel Braga, ha detto che la lettera è stata scritta per il fatto che “l’accusato era già stato condannato ed, a partire da questo verdetto, hanno fabbricato una serie di menzogne per confermare la sentenza”. 
 
Secondo Braga, “è stato un processo utilizzato come una guerra giuridica, cioè, usato contro quello che hanno considerato il nemico politico più pericoloso. Un processo che ha calpestato tutte le norme legali. Il dovuto processo legale non è mai stato rispettato”, ha sentenziato. 
 
Ha denunciato che con le filtrazioni recenti del sito The Intercept “si è dimostrato che tutto è stato una farsa. Questo processo, a differenza della via legale normale, è cominciato con la sentenza, che era già stata scritta e decisa prima di fabbricare le accuse inesistenti”, ha affermato. 
 
In una cella speciale della PF a Curitiba, Lula compie una condanna di otto anni e 10 mesi di prigione, per corruzione passiva e riciclaggio di denaro sporco. L’ex presidente nega tutte le accuse, che non hanno nessuna prova credibile. 
 
Ig/ocs 
 

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