È stato evocato in molte maniere per le sue svariate qualità, tra queste, quella di essere uomo idealista, rivoluzionario, di giustizia, internazionalista, stratega militare, statista ed un comunicatore per eccellenza.
Nella storia dell’umanità sempre esisteranno opinioni diverse sulle grandi personalità, ma nel suo caso, sono stati in molti quelli che l’hanno considerato meritevole di un premio Nobel della Pace, per il suo apporto all’Umanità.
Uno di quelli che ha difeso questa idea è stato il professore francese Paul Estrade, che ha affermato che Fidel meritava due premi Nobel, il primo, quello della pace, per svolgere un intenso lavoro per decadi per favorire la fine dei conflitti in diversi luoghi del mondo; il secondo Nobel, quello di Economia, per dirigere per decadi un paese ferocemente bloccato da parte degli Stati Uniti ed ottenere che la nazione potesse sopravvivere con dignità, nonostante le circostanze.
Il suo pensiero politico ha reso possibile il sogno di molti popoli, cioè ottenere l’indipendenza, inviando soldati dell’isola antillana in differenti nazioni per liberare una lotta campale contro il sistema coloniale che sommergeva i paesi nella povertà e nell’umiliazione.
Nessuno può menzione l’incubo dell’Apartheid senza riferirsi agli sforzi di Fidel Castro per cancellare questa pagina vergognosa dalla storia dell’Africa.
L’estinto capo di Stato caraibico -che mantiene il record di tentativi di assassinato progettati negli Stati Uniti contro un presidente – è conosciuto anche per i suoi appelli di allerta sul deterioramento del pianeta Terra ed i pericoli che incombono sulla specie umana.
Gli esempi sull’importanza che Fidel Castro dava all’esercizio giornalistico sono moltissimi, perché tutto quello che ha scritto a partire dal suo ruolo da protagonista nella storia nazionale l’ha fatto per argomentare le sue ragioni, spiegare fondamenti e strategie, e così ottenere la mobilitazione cosciente del popolo.
Nella lotta insurrezionale nella Sierra Maestra, nell’oriente cubano, è conosciuta la sua partecipazione nell’emittente Radio Rebelde, fondata dal mitico Comandante, Ernesto Che Guevara.
Dopo il trionfo della Rivoluzione, il 1º gennaio 1959, gli scritti di Fidel Castro potevano leggersi frequentemente nella stampa e molte volte era presente nella televisione.
Attraverso il piccolo schermo ha incominciato una delle campagne mediatiche più importante del paese nel contesto dell’Operazione Verità, che “con la presenza di circa 380 giornalisti degli Stati Uniti ed America Latina ha fatto conoscere al mondo il carattere umanista del progetto rivoluzionario cubano”.
Da qui proviene la genesi dell’Agenzia Informativa Latinoamericana Prensa Latina, che ha compiuto 60 anni nel 2019.
Fidel Castro è stato il fondatore dello spazio televisivo Mesa Redonda, nei tempi in cui iniziava la battaglia del popolo cubano, per ottenere il ritorno del bambino Elian Gonzalez, rapito negli Stati Uniti.
Da questo spazio ha spiegato alla popolazione l’importanza di portare avanti una Rivoluzione Energetica nel paese, tra gli altri programmi di governo.
Poi, quando la salute ha intaccato la forza fisica dell’infaticabile rivoluzionario, Fidel si è trasformato in un soldato delle idee, ed il mondo ha conosciuto le sue inquietudini ed aneliti attraverso le sue conosciute Riflessioni, articoli di ampia portata ed impatto nell’isola e nel mondo.
Nei suoi scritti ha analizzato l’importanza della storia per i popoli, il pericolo delle armi nucleari, la necessità di produrre più alimenti che cannoni, ed ha sottolineato energicamente l’importanza della difesa dell’integrazione latinoamericana.
Joel Michel Varona, giornalista di Prensa Latina