Attraverso una nota pubblicata questo martedì, l’ambasciata del paese caraibico a Washington ha manifestato che la rappresentazione cubana che aveva previsto assistere all’incontro più importante delle autorità della salute della regione, era diretta dal ministro del settore, José Angel Portal.
Esprimiamo la nostra ricusazione a questa azione arbitraria e denunciamo che col rifiuto dei visti, il governo degli Stati Uniti viola ingiustificatamente i suoi obblighi come paese anfitrione di un’organizzazione internazionale, ha affermato il testo.
La missione diplomatica ha aggiunto che, un’altra volta, l’amministrazione di Donald Trump cerca di far tacere la voce di Cuba, “uno sforzo che si somma alla campagna che sta sviluppando per ostacolare i programmi di cooperazione medica del nostro paese con altre nazioni”.
Cuba continuerà contribuendo al proposito nobile di migliorare le condizioni di salute ed il benessere dei paesi che lo sollecitino, fedele alla sua solidarietà ed alla vocazione internazionalista, ha concluso.
La nota dell’ambasciata si diffonde dopo che ieri il Dipartimento di Stato statunitense ha comunicato che ha imposto restrizioni di visto a funzionari cubani vincolati col programma di missioni mediche dell’isola all’estero.
Il governo del mandatario repubblicano, che si scaglia contro uno degli sforzi solidali più importanti del territorio caraibico da mesi, ha giustificato la misura argomentando che queste persone sono responsabili di “certe pratiche lavorative coercitive e di sfruttamento”.
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