Nella città di Dareya, a circa tre chilometri al sud di Damasco, più di mille famiglie sono ritornate alle loro case, dopo che la città è stata scenario di violenti combattimenti tra i gruppi terroristici e l’esercito siriano tra l’anno 2012 e 2016, data della sua liberazione.
Marwan Obeid, sindaco di Dareya, ha annunciato che sono stati ristabiliti i servizi di base come l’elettricità, l’acqua e la telefonia, oltre ad aprire tre scuole, una panetteria, un centro medico ed altre istituzioni.
Le misure governative, secondo Obeid, hanno contribuito al ritorno di migliaia di persone che hanno riabilitato e riaperto fino alla data circa 125 negozi, tra falegnamerie e botteghe artigianali.
Nella città di Tibet Al-Iman nella provincia di Hama, a circa 230 chilometri al nord di Damasco, le autorità hanno annunciato la conclusione delle opere di riabilitazione di 612 case mentre altre 600 sono in processo di ricostruzione.
Il sindaco della città, AhedShmet, ha detto che i danni sono stati enormi per colpa del terrorismo, fatto che richiede ancora più sforzi per ristabilire i servizi, e contemporaneamente ha informato che sono ritornati più di 6500 sfollati.
Nella provincia nordorientale di Hasakeh, a circa 670 chilometri da questa capitale, e dopo varie ondate di spostamenti in conseguenza degli attacchi turchi, si è registrato recentemente il ritorno di migliaia di sfollati ai loro villaggi, nella località di Tel Temer.
Inoltre, le autorità siriane e russe hanno annunciato che nelle recenti 24 ore, circa 900 rifugiati sono ritornati attraverso le frontiere della Siria con Giordania e con Libano.
D’accordo con dati ufficiali, un totale di 4.500.000 siriani sfollati interni sono ritornati ai loro luoghi di origine ed altri 300.000 sono ritornati dall’estero.
Ig/fm