Morales è sceso dall’aereo in compagnia dell’ex vicepresidente Alvaro Garcia Linera e Gabriela Montaño, l’ex ministra della sanità.
Nelle sue brevi dichiarazioni l’ex mandatario ha dato dei dettagli del golpe di Stato a causa del suo trionfo elettorale del 20 ottobre.
Ora sono trascorse tre settimane, siamo nell’ultima tappa del golpe civico-militare, al quale si è sommata la polizia nazionale, ha affermato.
Morales ha denunciato “l’estrema violenza dei golpisti che in queste tre settimane hanno incendiato i tribunali, i verbali, le sedi sindacali, le case delle nostre autorità del Movimento Al Socialismo, hanno saccheggiato la casa di mia sorella e perfino la mia a Cochabamba.
L’ex governante ha ringraziato per il ruolo giocato dal governo del presidente Andres Manuel Lopez Obrador e tutte le gestioni realizzate dal cancelliere Marcelo Ebrard.
Ha detto che grazie a loro hanno potuto preservare le loro vite dalle minacce dei golpisti che perfino hanno usato dei sicari che pagavano fino a 50 mila dollari per compiere i loro propositi aggressivi.
“Finché avrò vita”, ha detto emozionato, “continuerò in politica, continuerò la lotta e siamo sicuri che i popoli del mondo hanno diritto alla libertà e lotteranno per questo”.
Io credevo, ha detto, che avevamo finito questa tappa di oppressione ma vedo purtroppo che mi sono sbagliato, ed ha accusato i gruppi dei golpisti, veri nemici della patria.
Ha ripetuto che l’unica colpa che ha è quella di essere indigeno ed avere lottato e lavorato per il benessere del popolo, specialmente della gente più povera della Bolivia.
Ig/lma