venerdì 26 Luglio 2024
AGENZIA DI STAMPA LATINOAMERICANA
Search
Close this search box.

La whipala accompagna gli indigeni durante la mobilitazione in Colombia

Bogotà, 21 nov (Prensa Latina) La whipala, considerato stendardo della lotta dei popoli originari, accompagna oggi gli indigeni nella mobilitazione che ha portato sulle strade della Colombia migliaia di persone per esprimere il loro scontento con le politiche governative. 

 
Adornati anche con un altro dei loro simboli, i bastoni di comando, i nativi si sono mobilitati per la vita, per la pace, per il rispetto ai loro territori, in un contesto marcato da frequenti fatti di violenza contro membri di queste comunità. 
 
“Contate su di noi per la pace, mai per la guerra”, è uno dei principali slogan degli indigeni, che costantemente denunciano l’invasione dei loro territori e gli attacchi che soffrono da parte di gruppi armati che operano al margine della legge. 
 
Ci mobilitiamo per la difesa della vita. Sulle strade del rinvigorimento dell’unità, il territorio ed il nostro proprio governo, di fronte all’emergenza territoriale ed umanitaria che continuano a soffrire i nostri territori per il genocidio sistematico, ha affermato il Consiglio Regionale Indigeno del Cauca (CRIC). 
 
Il CRIC ha dettagliato che dall’anno 2016 al 2019, ci sono stati nel Cauca, uno dei dipartimenti più violenti del paese, 126 omicidi, 264 minacce individuali e 80 collettivi, 32 attentati, sette massacri; sette casi di reclutamento di minori ed altri danni gravi. 
 
Solo nell’anno 2019, ha precisato, hanno assassinato più di 67 persone, che erano della guardia indigena o erano leader ed autorità in esercizio. 
 
Noi popoli continuiamo a difendere il territorio perché abbiamo sofferto continuamente oltraggi nei nostri diritti territoriali, per l’imposizione di un modello economico neoliberale, che va contro la natura ed il progetto di vita delle comunità, ha sottolineato. 
 
Detta situazione si aggrava con la presenza di gruppi armati legali ed illegali che cercano controllare le economie lecite e quelle illecite, ha enfatizzato. 
 
Oggi, come comunità, non vediamo sviluppi né garanzie da parte del governo, né risposte al dibattito politico in temi strutturali. Non vuole ascoltare i popoli indigeni, fatto che aggrava l’emergenza sociale, economica ed umanitaria, ha sentenziato. 
 
Secondo il CRIC, il governo di Ivan Duque ed il suo partito politico (Centro Democratico), sono accorsi a diverse strategie per distruggere l’Accordo di Pace firmato nel 2016 tra lo stato e l’ex guerrilla FARC-EP. 
 
Ignorano il diritto delle vittime e delle comunità; distruggono i punti trasversali dell’Accordo, tra loro, la riforma rurale integrale, la partecipazione politica, la soluzione alle coltivazioni di uso illecito, il riconoscimento e ristabilimento dei diritti delle vittime ed il capitolo etnico, ha puntualizzato. 
 
Il CRIC ha segnalato che “va contro la Costituzione colombiana che il diritto alla protesta ed alla mobilitazione sociale si veda minacciato dal governo, creando uno stato di opinione contro lo sciopero nazionale e la gente che partecipa alle manifestazioni”.
 
Ig/mfb 
 

ULTIME NOTIZIE
NOTIZIE RELAZIONATE