venerdì 26 Luglio 2024
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Migliaia di persone si sono manifestate in Cile nello sciopero generale

Santiago del Cile, 26 nov (Prensa Latina) Decine di migliaia di persone si sono manifestate oggi nelle città di tutto il paese, in mezzo ad uno sciopero generale convocato dalla Mensa dell’Unità Sociale, in reclamo di cambiamenti di fondo per modificare il modello neoliberale nel paese. 

 
In questa capitale, migliaia si sono riuniti verso mezzogiorno nella piazza della Dignità (Baquedano), da dove hanno marciato pacificamente per La Alameda fino a passare di fronte alla facciata meridionale del palazzo presidenziale de La Moneda, completamente circondato da transenne alte, senza che si registrassero incidenti benché con un forte spiegamento della polizia durante il tragitto. 
 
La manifestazione è terminata con un atto nella piazza de Los Heroes, dove dirigenti delle organizzazioni dei lavoratori, professionisti, docenti, funzionari pubblici e colonizzatori, hanno reclamato il compimento da parte del governo di un gruppo di richieste, di soluzione immediata, per calmare le profonde disuguaglianze in Cile. 
 
Gli oratori hanno assicurato che l’unica maniera di costruire la pace è con giustizia, e risarcimento delle vittime della repressione, che come hanno sottolineato, il presidente Sebastian Piñera pretende invece aumentare con leggi avviate a rinforzare i corpi della polizia e per portare i militari sulle strade. 
 
Tra le altre misure reclamate si trovano l’aumento del salario minimo a 500 mila pesi (626 dollari) e delle pensioni fino a questo livello, come forma di evitare l’indebitamento sistematico che soffre la maggioranza delle famiglie cilene. 
 
Reclamano anche sistemi di salute ed educazione pubbliche di qualità ed alla portata di tutti, l’eliminazione delle aziende assicuratrici di fondi di pensioni e sostituirle con un sistema di pensioni davvero solidale ed il controllo statale sui servizi di base come l’acqua, l’elettricità ed i trasporti. 
 
Uno degli slogan ricorrenti durante la marcia è stata l’esigenza della rinuncia del presidente Sebastian Piñera, che accusano di essere il massimo responsabile delle violazioni dei diritti umani commesse dalle forze della polizia contro i manifestanti dallo stesso inizio delle proteste, il 18 ottobre. 
 
Inoltre, i manifestanti assentivano slogan a favore di un’Assemblea Costituente con la più ampia partecipazione popolare, per redigere una nuova legge fondamentale che garantisca a tutti i cittadini i diritti fondamentali e cambi l’attuale modello neoliberale esistente nel paese. 
 
I manifestanti hanno anche rifiutato l’accordo per la pace ed una nuova Costituzione firmato dai partiti di destra ed una parte dell’opposizione, per essere stato fatto alle spalle del movimento sociale e per non garantire i cambiamenti di fondo e la partecipazione democratica che esige la popolazione. 
 
Al rispetto hanno puntualizzato che la profonda crisi sociale e politica che vive Cile non potrà essere risolta dal governo né dall’attuale parlamento che sono delegittimati secondo la popolazione, bensì da un’assemblea costituente plurinazionale. 
 
Benché la manifestazione trascorresse pacificamente fino al fine, passate le 13:00, ora locale, forze speciali di carabinieri hanno cominciato a lanciare getti di acqua e gas lacrimogeni verso i partecipanti nella fine della marcia. 
 
Ig/rc 

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