Sotto un sole ardente, il presidente e la comitiva che l’accompagna hanno percorso l’impressionante distanza all’aperto, ai piedi del Rio de La Plata, dove si trovano le targhe coi nomi dei desaparecidos nell’ultima dittatura e perfino anni prima, non solo argentini, ma anche persone di più di 30 nazionalità che hanno perso la vita in una delle epoche più dure e tristi di questo paese e le loro ferite rimangono ancora aperte.
In visita a Buenos Aires per assistere all’investitura del presidente eletto Alberto Fernandez, e della sua vicepresidentessa, Cristina Fernandez, Diaz Canel; sua moglie, Iris Cuesta; il cancelliere, Bruno Rodriguez Parrilla; il ministro di Commercio Estero e degli Investimenti Stranieri, Rodrigo Malmierca, ed altri funzionari, sono stati ricevuti dall’ex cancelliere argentino ed ora senatore Jorge Taiana, e da alcune autorità del luogo.
Momento significativo è stato quando il mandatario ha depositato rose bianche nella targa dei due giovani cubani assassinati in quegli oscuri anni della dittatura militare, mentre compivano diverse funzioni nell’ambasciata cubana.
Diaz-Canel si è trattenuto in nomi molto particolari, come quello del gran giornalista Rodolfo Walsh, fondatore di Prensa Latina, ed ha ammirato in lontananza la commovente scultura di argento di un bambino che sembra camminare sul fiume, è l’omaggio a Pablo Miguez, rapito e scomparso con appena 14 anni.
Alla fine della visita l’aspettava il gran punto di riferimento delle Madri di Piazza di Maggio-linea Fondatrice ed instancabile lottatrice per la giustizia sociale, Taty Almeida, insieme ad altre di queste donne guerriere. È molto bello poter essere con voi, vi vogliamo molto bene, ha detto loro il mandatario che ha lanciato fiori al fiume, in onore alle vittime, insieme alla sua comitiva.
Per ricordo, ha lasciato plasmato il suo messaggio nel libro dei visitatori che ha letto a voce alta ai presenti:
“Non c’è nulla di meglio per onorare le vittime del terrorismo di stato che essere al vostro fianco, voi, le Madri e le Nonne di quelli che sempre staranno presenti. Questo spazio emblematico richiama alla riflessione e soprattutto rinforza la convinzione di lotta per un mondo migliore, affinché non possa succedere un’altra volta tale barbarie, quel mondo migliore è possibile, difendano sempre questa impressionante memoria dell’Argentina e del mondo. Hasta La Victoria Siempre!”.
Ig/may