Nel suo account nella rete sociale Twitter, la funzionaria ha segnalato che questi fatti sono “ la prova della sua complicità per destabilizzare la tranquillità della Rivoluzione Bolivariana del Venezuela ed attentare contro il suo governo legittimo”, trasformando così Brasile in un santuario di terroristi.
Ieri, il Governo del Venezuela ha respinto la decisione di questa nazione di concedere la condizione di rifugiati ai cinque disertori dell’esercito responsabili dell’assalto armato ad un battaglione confinante con Brasile il 22 dicembre.
Un comunicato pubblicato dalla cancelleria denuncia che esiste un modello di protezione e complicità dei governi alleati degli Stati Uniti con il progetto di destabilizzare e di aggredire questa nazione.
Concedendo rifugio su ipotesi non contemplate nelle convenzioni internazionali corrispondenti, Brasile non solo offende il diritto internazionale umanitario, bensì stabilisce pericolosi precedenti di protezione a persone che hanno commesso delitti flagranti contro la pace e la stabilità di un altro Stato, riferisce il testo.
Segnala inoltre che il governo brasiliano si converte così in complice di attività armate contro paesi vicini ed il protettore dei delinquenti e mercenari che le hanno commesse.
Allo stesso modo, il documento si chiede che cosa succederebbe se fosse Venezuela ad albergare terroristi che avessero attaccato Brasile. La protesta del Governo bolivariano ha affermato che davanti all’esistenza di troppe evidenze probatorie e la confessione pubblica dei criminali, insisterà nel reclamare la consegna immediata di questo gruppo di delinquenti, ed assicura che denuncerà la posizione delle autorità brasiliane nelle istanze internazionali pertinenti.
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