La cifra si è incrementata da 28000, nel 2018, a 33000 nel 2019, ha detto in un’intervista col quotidiano al-Watan.
Ha spiegato che la migrazione di medici verso altri paesi è diminuita in relazione coi primi anni della guerra.
Ha attribuito questo aumento al ritorno di centinaia di professionisti dall’estero, grazie al consolidamento della normalità, ed alla laurea di nuovi medici nelle 23 università pubbliche e private del paese.
Ig/fm