venerdì 26 Luglio 2024
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Venezuela ripudia le pretese del sottosegretario statunitense

Caracas, 20 gen (Prensa Latina) Il cancelliere del Venezuela, Jorge Arreaza, ha ripudiato le pretese del sottosegretario statunitense, Mike Pompeo, di aumentare l'aggressione contro il paese per abbattere il governo del presidente costituzionale, Nicolas Maduro. 

 
“Pompeo non riesce a capire che come burattinaio, lui e la sua opera sono state un fallimento monumentale in Venezuela. Invece di accettarlo ed optare per la diplomazia, si dedica ora a passeggiare il suo burattino sconfitto per il mondo. Infine… Da lui, che cosa ci si poteva aspettare?”, ha scritto Arreaza nella rete sociale Twitter. 
 
Tali dichiarazioni sono state pubblicate dopo l’incontro realizzato questo lunedì tra Pompeo ed il presidente della Colombia, Ivan Duque, nella nazione colombiana, nel quale entrambi hanno esatto incrementare le aggressioni contro Venezuela, in mezzo alla campagna offensiva imposta da Washington. 
 
Come parte della III Conferenza Ministeriale Emisferica di Lotta contro il Terrorismo, tanto Duque come Pompeo hanno insistito nel loro appello alla comunità internazionale per rinforzare l’offensiva contro la nazione bolivariana, con l’ipotetico argomento di combattere il terrorismo, 
 
Il politico statunitense ha detto che insieme a Duque hanno riaffermato il loro impegno con l’ipotetica “crisi umanitaria” che vive il paese ed il loro appoggio all’autoproclamato presidente interino del Venezuela, Juan Guaidò. 
 
Nelle loro pretese di abbattere il governo di Maduro, i dirigenti degli Stati Uniti e di Colombia insistono nel riconoscere Guaidò come mandatario del paese sud-americano. 
 
Attraverso informazioni divulgate nelle reti sociali si è saputo che Guaidò è andato Colombia per riunirsi con Pompeo, nel contesto del Vertice contro il terrorismo. 
 
Questa è la seconda volta che il deputato oppositore si dirige in Colombia nonostante la proibizione di uscita dal Venezuela -senza compiere i requisiti regolari di viaggio – dopo il 23 febbraio 2019, quando ha cercato di introdurre l’ipotetica aiuto-umanitaria alla frontiera con Tachira. 
 
Ig/lrc 

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