In un’intervista a Venezuelana di Televisione (VTV,) il ministro ha segnalato che “non basta la pena massima, che sono 30 anni di carcere per una persona che ha fatto quello che hanno fatto Guaidò ed i suoi amici”.
“Quello che lui ha fatto merita una punizione esemplare, non solo per lui bensì anche per quelli che l’hanno accompagnato, non può rimanere impune un delitto tanto grave come quello di chiedere sanzioni e che attraverso questa petizione non possiamo comprare medicine né possiamo avere accesso a certi prodotti di base”, ha detto.
Ha indicato che attraverso l’Assemblea Nazionale Costituente si potrebbe creare una Legge Costituzionale per ampliare la pena massima di carcere.
Le dichiarazioni di Varela vengono fatte in mezzo ad una tournée realizzata in Europa dall’ex presidente dell’Assemblea Nazionale in oltraggio, che ha sollecitato a varie nazioni l’appoggio per incrementare le sanzioni contro il suo paese ed ha suggerito perfino l’intervento armato per abbattere il presidente costituzionale, Nicolas Maduro.
Le petizioni di Guaidò e le proteste su come sono stati ottenuti i fondi per finanziare questa tournée si sono incrementati nell’ultimo giorno, perfino nel seno della destra, mentre l’Assemblea Nazionale composta da una maggioranza oppositrice ha approvato iniziare a partire da domani mercoledì un’investigazione per supposti delitti di corruzione contro il deputato.
Da agosto dell’anno passato, il parlamentare si è visto coinvolto in vari scandali di corruzione, malversazione di beni, gestione illegale degli attivi nazionali, rapporti con paramilitari e mercenari, ed è riconosciuto come responsabile intellettuale di varie azioni violente nel paese con l’appoggio di Colombia e degli Stati Uniti.
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