Il primo progetto sarà nella provincia costiera di Latakia, con aziende iraniane del Mabna Group e per un valore totale di circa 420 milioni di dollari, come l’ampliamento della centrale elettrica di Deir Alì, vicino a Damasco con le compagnie Mikta, greca, e l’italiana, Ansaldo, ad un costo di più di 700 milioni di dollari.
Questo ultimo progetto, secondo il direttore generale dell’azienda siriana, Mahmoud Ramadan, prevede inoltre, la costruzione di un nuovo impianto in quell’area, che genererà 750 MWh.
Infine, ha informato, si lavora nell’espansione dell’impianto di Tishreen, all’est della capitale, con la compagnia indiana Baharat, per un valore di circa 300 milioni di dollari.
In questo modo, Siria lavora nella riabilitazione e ricostruzione del sistema energetico nazionale che ha sofferto perdite per la guerra terroristica imposta al paese di circa 256 mila milioni di dollari, secondo stime ufficiali.
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