venerdì 26 Luglio 2024
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Grandi produttori argentini in sciopero contro le tasse sulla soia

Mentre la Mensa di Collegamento, che raggruppa le grandi industrie agrarie argentine, dirige uno sciopero dal 9 marzo contro le tasse sulla soia, dai settori umili del campo invece faranno una manifestazione per dimostrare il loro disaccordo con questa misura di forza. 

 
La tensione si sentirà in questo inizio di settimana con lo sciopero di 96 ore, il primo che affronta il governo di Alberto Fernandez, di un settore infastidito dalla decisione di incrementare da 30 al 33% le tasse sulle vendite all’estero di soia e derivati, per potere dare maggiore impulso alle economie regionali. 
 
Con posizioni contrarie e critiche di vari settori, che considerano che la protesta abbia un fondo politico, i Lavoratori e Lavoratrici della terra (UTT), realizzeranno questo lunedì un “verdurazo” nella Piazza di Maggio, dove hanno regalato alimenti per esprimere il loro rifiuto alla posizione della Mensa di Collegamento. 
 
Questa iniziativa cerca “di lasciare in evidenza che si stanno disputando due modelli di paese: uno corporativo e concentrato per accaparrare le terre e le risorse naturali, ed un altro solidale ed inclusivo che vuole la sovranità alimentare e la garanzia dei diritti”, ha segnalato l’UTT in un comunicato. 
 
In recenti dichiarazioni alla stampa locale, il portavoce di questo gruppo, Nahuel Levaggi, ha considerato che “le tasse segmentate sono una misura giusta affinché chi più si è avvantaggiato del modello agro-esportatore concentrato apporti per finanziare le politiche pubbliche strategiche per la lotta contro la fame”. 
 
La decisione del governo di aumentare le tasse alle esportazioni della soia ha causato la reazione di certi settori agricoli che hanno deciso di cessare la commercializzazione da oggi e fino a giovedì. 
 
Varie sono stati i collettivi che respingono questa posizione, tra loro la Federazione di Cooperative Federate (Fecope), appartenente alla Federazione Agraria Argentina, che l’ha qualificata come un’iniziativa politica. 
 
“La Federazione di Cooperative Federate non accetta la sospensione della commercializzazione lanciata dalla Mensa di Collegamento per considerare che si tratta nettamente di una misura politica, che non esprime il mandato delle nostre basi”, ha segnalato questo collettivo. 
 
Il presidente argentino, Alberto Fernandez, ha qualificato come un errore e qualcosa di incomprensibile lo sciopero di una porzione delle grandi industrie agricole contro le tasse sulla soia. 
 
Il mandatario ha criticato la misura di forza delle 96 ore, ha detto che tutti devono fare uno sforzo perché “c’è gente che la sta passandola molto male e quello che chiedo è un aiuto per potere sostenere, per esempio, il piano contro la fame”, ha detto Fernandez dopo aggiungere che secondo lui “è un errore, perché abbiamo aiutato ad oltre il 70% dei produttori del campo”, ha detto. 
 
Non si capisce quello che stanno facendo, ma se vogliono farlo che lo facciano, dopo sarà la società che giudicherà, ha risaltato il governante. 
 
Ha insistito sul fatto che non sacrificherà quelli più poveri per la crisi economica per pagare il debito esterno. 
 
“Non lo faremo, per potere pagare dobbiamo in primo luogo generare le condizioni. Il governo anteriore ha sacrificato tutto”, ha sentenziato. 
 
Inoltre, ha enfatizzato che il 10 dicembre scorso, quando ha assunto il governo, ha cambiato il modello economico, ed ha anticipato che quest’anno, come l’anteriore, l’economia sta cadendo, anche per colpa della crisi internazionale. 
 
 
Maylin Vidal, corrispondente di Prensa Latina in Argentina

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