Una dichiarazione dell’istituzione segnala che le relazioni internazionali e continentali hanno assunto dinamiche più umane e cooperative nell’ambito economico per la presenza del nuovo coronavirus in quasi tutti i paesi, malattia che è costata la vita ad oltre 10 mila persone nel pianeta.
Davanti a detto contesto “sollecitiamo il condono del debito estero dei paesi dell’America Latina da parte del Fondo Monetario Internazionale e di altri organismi multilaterali”, sottolinea il testo firmato da prestigiosi economisti ed intellettuali.
I firmatari sollecitano ai creditori privati di accettare un processo di ristrutturazione del debito che contempli una mora assoluta di due anni senza interessi.
Celag spiega l’ombroso panorama finanziario, economico e commerciale previsto come conseguenza della crisi sanitaria, ed assicura che questo è il momento affinché il debito non sia un ostacolo in più tra le sfide da affrontare per i differenti paesi.
“Questa è un’opportunità unica per evitare che il peso del debito sia uno scoglio ancora maggiore da aggiungere alla sfida complessa di superare questo momento sociale ed economico tanto critico”, riferisce la dichiarazione firmata dall’ex presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, e l’ex vice mandatario della Bolivia, Alvaro Garcia Linera.
L’analisi cita dati della Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e Sviluppo che affermano che esistono perdite globali di due miliardi di dollari, mentre l’Organizzazione Mondiale del Lavoro dichiara circa 25 milioni di impieghi a rischio.
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