venerdì 26 Luglio 2024
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USA, dall’aggressione al ricatto politico contro Venezuela

La politica ostile degli Stati Uniti contro Venezuela ricorre oggi a formule di ricatto ed estorsione con fini destabilizzatori, insieme con piani provati di aggressione ed i tentativi di criminalizzare le autorità bolivariane. 

 
Il governo di Washington ha ratificato la sua marcata posizione interventista quando si tratta del tema venezuelano, proponendo questo martedì una supposta cornice per la transizione democratica nella nazione sud-americana. 
 
La proposta presentata dal sottosegretario nordamericano, Mike Pompeo, ha esposto lo stabilimento di un governo di transizione in Venezuela che convochi ad elezioni presidenziali in un termine da 6 a 12 mesi in cambio del sollevamento delle misure coercitive implementate dalla Casa Bianca. 
 
Pompeo ha segnalato che nell’ambito della transizione denominata democratica, sia il presidente legittimo Nicolas Maduro come il dirigente oppositore Juan Guaidò -al quale gli Stati Uniti riconoscono come mandatario incaricato – dovrebbero farsi da parte nello stabilimento del governo provvisorio. 
 
“Venezuela è un paese libero, sovrano, indipendente e democratico che non accetta né accetterà mai nessun tutoraggio di nessun governo straniero”, ha sottolineato il Ministero di Relazioni Estere in un comunicato di rifiuto alla proposta interventista. 
 
Ha aggiunto che la politica di Washington verso il paese sud-americano  transita dall’estorsione e minaccia a funzionari del governo bolivariano,  fino alla presentazione di uno sgorbio di intesa per l’installazione di un ipotetico governo di transizione incostituzionale”, ignorando la volontà popolare espressa nelle urne. 
 
Il governo bolivariano ha esatto la sospensione della fallita strategia degli Stati Uniti di provocare un cambiamento di regime ottenuto con la forza in Venezuela, come l’eliminazione di tutte le misure coercitive che impediscono al paese di acquisire materiale per affrontare la pandemia di COVID-19. 
 
“Chiama l’attenzione che incorporino la curiosa decisione di ritirare illegalmente la sedia al deputato che si definisce come presidente interino che è stato scelto da loro nel 2019 come punta di lancia della loro strategia golpista e che ha eseguito gli ordini dettati da Washington, attraverso le strade della violenza e la persistente cospirazione”, ha sottolineato il testo. 
 
La nuovo manovra interventista è stata proclamata dopo le false accuse promosse in questi giorni dall’amministrazione di Donald Trump contro il mandatario venezuelano Nicolas Maduro ed altri alti dirigenti della nazione sud-americana, in forma di accuse per supposti delitti di narcotraffico. 
 
“Questa pantomima statunitense include l’insolita offerta di una ricompensa internazionale a chi apporti informazione sul Presidente e gli alti funzionari venezuelani, conducendo ad un pericoloso momento di tensione nel continente”, ha denunciato Maduro in una lettera diretta ai leader del mondo. 
 
In tale senso, il cancelliere Jorge Arreaza ha detto in Twitter che portavoci del governo degli Stati Uniti hanno dimostrato con dichiarazioni pubblicate in mezzi di stampa che le accuse contro Nicolas Maduro ed altri alti funzionari “sono una estorsione volgare”. 
 
“Il leader venezuelano Nicolas Maduro, accusato di narcotraffico dagli Stati Uniti, dovrebbe imparare dalla storia ed accettare l’offerta del governo statunitense per negoziare la sua uscita dal potere in Venezuela”, ha manifestato un funzionario dell’amministrazione Trump, citato dal quotidiano El Nuevo Herald. 
 
Il nuovo assalto di Washington che ha incluso una cospirazione fallita forgiata dalla Colombia per perpetrare assassini selettivi ed atti terroristici in Venezuela, arriva in mezzo al clamore mondiale per la sospensione delle misure coercitive unilaterali implementate contro Caracas. 
 
“Gli USA non sono in condizioni politiche né ha autorità morale per imporre nessuna formula di uscita alla crisi del Venezuela finché non alza il blocco economico che ha soffocato il popolo venezuelano, in mezzo al COVID-19”, ha manifestato al riguardo l’ex presidente colombiano Ernesto Samper. 
 
A sua volta, il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha chiesto il sollecito del sollevamento delle sanzioni illegali ed unilaterali imposte a vari paesi del mondo, negli sforzi dell’organismo multilaterale per combattere e superare la pandemia provocata dal coronavirus SARS-Cov-2. 
 
 Wiliam Urquijo Pascual, corrispondente di Prensa Latina in Venezuela 
 

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