Siria è un pilastro fondamentale nell’Asse della Resistenza alle politiche criminali di Washington nella regione e non si inginocchierà davanti al rafforzamento del blocco e delle sanzioni, ha detto Shabaan in un articolo pubblicato nel quotidiano Al-Watan.
Ha riaffermato che Damasco continuerà a difendere la sua decisione indipendente che si oppone all’occupazione, al terrorismo ed all’oppressione nella regione e nel mondo.
Nel suo commento sulle condizioni che impone Washington per togliere il blocco, l’alta funzionaria ha detto che dall’inizio Siria ha respinto di essere un paese lacchè e non ha accettato né accetterà dopo nove anni di guerra queste condizioni umilianti.
“Non temiamo il suo blocco ed affrontiamo le sue sanzioni con pazienza e fermezza, e davanti all’opinione pubblica mondiale le intenzioni degli USA e dei loro alleati in Siria sono state smascherate”, ha affermato.
Secondo l’assessora presidenziale, le sanzioni non sono una politica nuova di Washington verso Siria, perché si mantengono dall’anno 1979 sotto accuse false contro questo stato di appoggiare il terrorismo.
Ha riflettuto che un nuovo mondo multipolare sta nascendo e la resistenza di Siria ha contribuito alla sua creazione, ed ha indicato che questo preoccupa Washington perché sente che ha incominciato a perdere la sua egemonia.
Ig/fm