venerdì 6 Dicembre 2024
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USA: giustizia, parola ripetuta nel funerale di George Floyd

Amici, familiari, politici, artisti e sportivi hanno assistito nella città statunitense di Houston, Texas, all'ultimo tributo per George Floyd, il cui assassinio da parte della polizia ha provocato un'onda di indignazione che ha oltrepassato le frontiere del paese.  

 
Cambiamento, riforma e giustizia sono state le parole ripetute dagli oratori nella cerimonia luttuosa nella chiesa della Fonte della Lode dove erano presenti il sindaco di Houston, Sylvester Turner, i congressisti democratici Sheila Jackson Lee ed Al Green, il reverendo Al Sharpton e le stelle del rap Paul Wall e Slim Thug, tra le altre personalità. 
 
Parlando davanti all’auditorium, Turner ha annunciato che avrebbe firmato un’ordine esecutivo per proibire le polemiche tattiche usate dalla polizia, come lo strangolamento. 
 
“È una celebrazione della vita del fratello George Floyd”, ha detto Mia Wright, una delle pastore del tempio, mentre in un messaggio trasmesso per video nella funzione funebre l’ex vicepresidente Joseph Biden ha chiesto agli statunitensi di lottare contro l’ingiustizia razziale. 
 
“Quando ci sarà giustizia per George Floyd, realmente saremo sul cammino verso la giustizia razziale negli Stati Uniti”, ha detto il candidato presidenziale democratico. 
 
I servizi funebri in tre stati da giovedì scorso (Minnesota, Carolina del Nord e Texas), sono terminati questo martedì a Houston, la città che Floyd ha considerato casa sua durante la maggior parte della sua vita. 
 
Ieri, la chiesa ha realizzato un omaggio pubblico di sei ore al quale hanno assistito più di sei mila persone, includendo Biden ed il governatore del Texas, Greg Abbott. 
 
Il 25 maggio, un impiegato di un negozio di Minneapolis ha chiamato il numero di emergenza della polizia per denunciare che Floyd avrebbe usato un biglietto falso di 20 dollari per pagare alcune sigarette. 
 
Quattro agenti, Derek Chauvin, Thomas Lane, Alexander Kueng e Tou Thao, hanno risposto alla chiamata ed hanno arrestato Floyd violentemente  portandolo fuori dalla sua automobile. 
 
Nella detenzione -catturata da varie camere fotografiche – si vede come Chauvin ha messo uno dei suoi ginocchi sul collo di Floyd per quasi nove minuti, mentre l’afrodiscendente ripeteva varie volte quasi senza fiato “non posso respirare”. 
 
Gli agenti sono stati licenziati e messi sotto arresto posteriormente. Chauvin affronta accuse di assassinio di secondo grado e gli altri tre sono accusati di complicità nel fatto tragico. 
 
“Un grande movimento si sta sviluppando negli Stati Uniti, e sono felice che tutti possano dire che è stato George Floyd quello che ha infiammato gli animi”, ha indicato il dottore Christopher Stackhouse nella funzione funebre della Carolina del Nord. 
 
Dopo questo ultimo requiem, Floyd sarà sepolto al Houston Memorial Gardens a Pearland, vicino a sua madre, hanno informato i rappresentanti della famiglia. 
 
Per alcuni analisti, l’esecuzione dell’afroamericano potrebbe dare luogo a cambiamenti radicali nel sistema di giustizia della nazione. 

Deisy Francis Mexidor, giornalista di Prensa Latina

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