La decisione di questa istanza senza consultazione previa con i rappresentanti dei settori politici e dell’Assemblea Legislativa viola le leggi 1266, 1297 e 1304, ha affermato il movimento di sinistra in una dichiarazione.
Queste legislazioni stabiliscono che il TSE solo può stabilire la celebrazione di elezioni come massimo il 6 settembre 2020, aggiunge il comunicato sottoscritto dal MAS-IPSP, con maggioranza nella Camera dei Deputati.
I parlamentari di questa organizzazione hanno esatto al TSE che rispetti la Costituzione e le leggi per le elezioni generali, perché altrimenti, il paese sarà di fronte ad un nuovo golpe contro la democrazia ed ad una provocazione contro il popolo boliviano.
Secondo il testo, questo Tribunale ha il dovere di compiere il suo dovere con il popolo affinché possa contare con un governo legittimo e democraticamente eletto, mediante i suffragi del 6 settembre, con le misure di biosicurezza che sono state accordate.
“Il governo transitorio, utilizza irresponsabilmente la pandemia con fini politici per prorogarsi nel potere e lasciare Bolivia in una crisi economica, politica e sanitaria senza precedenti”, aggrega il comunicato.
Prova di ciò è la moltiplicazione esponenziale di casi che registra il paese, insieme alla mancanza di misure di biosicurezza, di test diagnostici e di spazio negli ospedali collassati, denuncia la dichiarazione del MAS-IPSP.
Il presidente del TSE, Salvador Romero, ha fatto conoscere ieri la sua determinazione di cambiare la data del 6 settembre con quella della domenica 18 ottobre, con un eventuale secondo turno il 29 novembre ed un insediamento delle autorità in dicembre.
Questa è la terza volta che il governo aggiorna le elezioni nel paese da quando ha assunto il potere in novembre, perché la prima data è stata il 3 di maggio, la seconda il 2 agosto e la terza il 6 settembre.
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