In un’estenuante giornata di proselitismo, Arce ha espresso nel dipartimento (provincia) di Cochabamba, sfiducia nei confronti delle prestazioni del Tribunale Supremo Elettorale (TSE), guidato da Salvador Romero.
“È chiaro che l’unico modo in cui potrebbero vincerci in questo momento è con la frode, tutti sanno che vincerà il MAS”, ha detto alla stampa il favorito del sondaggio, criticando gli operatori dei media di destra che cercano di concentrare il voto dell’opposizione a favore dell’ex governatore Carlos Mesa.
Tali sforzi mirano in primo luogo ad impedire ad Arce di vincere la presidenza domenica, con il 40% o più dei voti e di ottenere un vantaggio di dieci punti su chi occupa il secondo posto, senza il quale ci sarebbe un secondo turno in cui tutte le fazioni di destra si unirebbero.
Arce si è rammaricato che il TSB non sia trasparente e non faciliti l’accesso ad informazioni tempestive che consentono di verificare rapidamente i risultati.
D’altra parte, ha fatto notare che c’è disperazione nella destra, alla quale ha avvertito che nemmeno raggruppando le forze potranno vincere il MAS, perché, come riconoscono i loro avversari, “il voto più fedele è quello per il MAS’, infatti il popolo gli ha dimostrato il suo appoggio in grandi concentrazioni.
“C’è pianto, dolore, disoccupazione, crisi, dobbiamo risolverlo e garantiamo che lo faremo. Vi daremo una sorpresa il 18 ottobre”, ha detto.
In una manifestazione di massa ed esultante, Arce ha detto che domenica prossima “andremo a votare per la liberazione della Bolivia, andremo a vincere le elezioni” e ha chiesto di far rispettare il voto e vincere con più del 50% dei voti.
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