giovedì 12 Dicembre 2024
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L’UNESCO mette in guardia sulle grandi lacune educative in America Latina

La pandemia della COVID-19 ha approfondito i dislivelli educativi in America Latina e nei Caraibi, uno scenario che richiede misure urgenti per sostenere i più vulnerabili, avverte l'Unesco in un documento pubblicato in questi giorni.

Il testo riflette l’appello dell’organizzazione delle Nazioni Unite specializzata in educazione, scienza e cultura a non dimenticare le persone svantaggiate nell’attuale contesto di crisi sanitaria, in una regione che prima dello scoppio del coronavirus SARS-CoV-2 era già il più diseguale del pianeta in materia di istruzione.

Secondo l’entità multilaterale, mentre gli sforzi dei paesi dell’America Latina e dei Caraibi per continuare il processo di insegnamento attraverso l’apprendimento a distanza meritano un riconoscimento, molti studenti sono stati lasciati indietro e hanno bisogno di attenzione.

In tal senso avverte che per evitare un disastro generazionale derivato dall’emergenza educativa creata dalla COVID-19, le risposte a questa sfida devono essere adottate nei piani di recupero.

Secondo il rapporto chiamato “Tutti senza eccezioni”, prima della pandemia, gli studenti provenienti da famiglie a reddito più alto in 21 nazioni avevano una probabilità cinque volte maggiore di completare l’istruzione superiore rispetto a quelli provenienti da famiglie povere.

Brasile, Colombia, Guatemala, Giamaica, Messico, Panama, Perù e Uruguay sono tra i paesi inclusi nello studio prodotto dal team del World Education Monitoring Report, dall’Ufficio Regionale dell’Istruzione e dal Laboratory of Education Research and Innovation for Latin America and the Caribbean (SUMMA).

La ricerca evidenzia le difficoltà esistenti nel raggiungimento di una padronanza minima delle capacità di lettura, abilità matematiche di base e frequenza alle lezioni, che si sono aggravate durante la crisi sanitaria, soprattutto tra le persone svantaggiate, come le popolazioni indigene, gli afrodiscendenti e le persone disabili.

Per il direttore di SUMMA, Javier González, “i sistemi educativi della regione non sono solo caratterizzati dalla loro bassa qualità, ma anche dai loro alti livelli di disuguaglianza ed esclusione sociale. Questo problema è stato aggravato dalla pandemia”.

Per questo motivo, dobbiamo investire e riformare con urgenza i nostri sistemi educativi per sviluppare la loro capacità di adattarsi alle esigenze particolari dei loro studenti e territori, riconoscendo, valorizzando e costruendo sulla diversità, come elemento essenziale e costitutivo della qualità educativa, ha sottolineato.

Il rapporto include una serie di raccomandazioni per il prossimo decennio, volte ad aiutare i paesi dell’America Latina e dei Caraibi a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 e ridurre le disuguaglianze nel settore.

L’Unesco ha annunciato che il rapporto sarà il tema centrale del Forum sulla politica educativa regionale 2020: inclusione ed educazione in tempi di post-pandemia, che si terrà dal 9 al 12 novembre con la partecipazione di funzionari ministeriali ed esperti.

Wando Mendiluza, giornalista di Prensa Latina

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