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Operazione Carlota, 45 anni dall’epopea cubana in Angola

L'Avana, 5 nov (Prensa Latina) Cuba commemora oggi il 45° anniversario dell'inizio dell'Operazione Carlota, che è stata l'aiuto militare internazionalista fornito dall'isola all'Angola di fronte alle minacce della sua sovranità.

Il 5 novembre 1975, su richiesta del Movimento Popolare per la Liberazione dell’Angola (MPLA), il governo cubano ha deciso di sostenere direttamente la nazione africana con l’invio iniziale di un battaglione di truppe speciali del Ministero dell’Interno.

Un anno prima, la rivolta militare avvenuta in Portogallo e nota come Rivoluzione dei Garofani, ha permesso ai territori coloniali lusitani di raggiungere la loro indipendenza.

Tuttavia, nel 1975, l’ex colonia era minacciata dalla CIA, da alcuni paesi della NATO, dal Sud Africa dell’apartheid e dallo Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo).

Al fine di preservare l’indipendenza e l’integrità territoriale, il leader dell’MPLA, António Agostinho Neto, ha inizialmente richiesto armi ed istruttori della maggiore delle Antille, che poi sarebbero complementati dall’Operazione Carlota.

Il 23 ottobre 1975, le forze sudafricane hanno lanciato un’invasione contro Angola ed avanzarono rapidamente verso Luanda, mentre truppe e mercenari dello Zaire arrivarono a 25 chilometri dalla capitale angolana.

I primi istruttori cubani caddero in combattimento il 3 novembre dello stesso anno e otto giorni dopo Neto proclamò l’indipendenza dell’Angola e divenne il primo presidente del nuovo stato africano.

Durante l’Operazione Carlota, dal dicembre 1987 al marzo 1988 si è svolta la battaglia di Cuito Cuanavale (a sud di Luanda), che ha permesso di preservare l’indipendenza del paese ed ha influenzato la liberazione della Namibia (nel marzo 1990) e la fine del sistema di segregazione razziale in Sud Africa.

Dal 1975 al 1991, circa 300mila cubani hanno partecipato all’epopea africana e più di duemila hanno perso la vita, i cui resti sono stati rimpatriati durante la cosiddetta Operazione Tributo.

Nelle parole del leader della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro, leader di quella missione, è stata “un’impresa straordinaria del nostro popolo, specialmente dei giovani” e “poche volte è stata scritta una pagina uguale di altruismo e solidarietà internazionale”.

In atto di addio a coloro che sono caduti in quell’impresa, ha sottolineato che sono morti combattendo contro il colonialismo, il razzismo, il saccheggio, lo sfruttamento ed a favore dell’indipendenza, del socialismo e dell’internazionalismo.

L’operazione ha ereditato il nome della schiava Carlota, che il 5 novembre 1843 si ribellò con un machete in mano nella proprietà della piantagione di zucchero  Triunvirato, nella provincia occidentale di Matanzas, ai tempi del colonialismo spagnolo sull’isola.

Ig/cgc

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