Sulla base delle sue prerogative di capo di stato e capitano generale dell’esercito, Arce ha nominato i generali di brigata Jaime Alberto Zabala e Miguel Ángel Contreras, rispettivamente comandante in capo dell’istituzione militare e capo di stato maggiore generale.
Il presidente ha anche nominato i generali di brigata Fuad Genaro Ramos e César Moises Vallejo e il contrammiraglio Javier Torrijo a capo dell’esercito, dell’aeronautica e della marina, rispettivamente.
I nuovi incarichi accompagneranno la gestione di Arce a capo dei diversi componenti delle Forze Armate, fortemente criticate dalla maggioranza dei boliviani per la loro complicità con il golpe di stato che ha costretto il presidente Evo Morales a dimettersi nel novembre 2019.
Inoltre, le azioni dei militari agli ordini del successivo governo de facto lasciavano molto a desiderare in quanto si considerava esplicita la loro partecipazione alla repressione delle manifestazioni pacifiche ed ai massacri di Senkata e Sacaba, che lasciarono una trentina di morti e decine di feriti.
I fatti sopra citati sono indagati dal parlamento boliviano, che a un anno dai fatti sta ancora cercando giustizia, ed è quasi sicuro che i militari ostacolino le indagini.
Questa ipotesi è supportata dall’Ufficio del Difensore Civico, che ha invitato i militari a non ostacolare le investigazioni, che cercano le prove della responsabilità di diversi ufficiali di alto rango e degli ex ministri della Difesa e del governo, Fernando López e Arturo Murillo, rispettivamente.
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