venerdì 26 Luglio 2024
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Vaccino contro la COVID-19, una dose di scienza e umanità

La corsa internazionale per ottenere un vaccino efficace contro la COVID-19 sembra accelerare negli ultimi giorni, con le aspirazioni degli scienziati, uomini d'affari e persino funzionari governativi di essere i primi a presentare la cura tanto attesa per quella malattia.

Più di 200 candidati vaccinali sono in fase di sviluppo a livello globale, di cui 47 sono stati testati sull’uomo e 10 sono nella fase finale dei test clinici.

Ad esempio, spiccano il candidato vaccinale dell’Università di Oxford e l’azienda farmaceutica anglo-svedese AstraZeneca, attualmente in fase di sperimentazione su circa 60.000 persone negli Stati Uniti, Cile, Perù e Regno Unito.

Uno studio pubblicato ieri sulla rivista The Lancet assicura che questo candidato generi una forte risposta immunitaria nelle persone di età superiore ai 65 anni.

Da parte loro, le società farmaceutiche Pfizer e BioNTech, rispettivamente degli Stati Uniti e della Germania, hanno annunciato che i loro vaccini sperimentali hanno concluso la fase tre degli studi clinici con un’efficacia del 95%.

Gli USA stanno sviluppando altri candidati, compresi quelli delle società Novavax e Johnson & Johnson.

In Cina spiccano nella lista anche l’azienda di biotecnologie Sinovac e il laboratorio Sinopharm.

Sinopharm, ad esempio, somministra la sua preparazione a circa un milione di persone nel paese asiatico ed allo stesso tempo sviluppa le ultime sperimentazioni cliniche con 60.000 cittadini degli Emirati Arabi Uniti, Egitto, Argentina, Perù, Bahrein e Marocco, tra gli altri Stati.

Russia, da parte sua, prevede di raggiungere una produzione di un milione di dosi di Sputnik V.

In America Latina e nei Caraibi, Cuba è stato il primo paese della regione e il 30° al mondo a ricevere l’autorizzazione per iniziare le sperimentazioni cliniche di un candidato vaccinale contro la COVID-19 chiamato Soberana 01, che il 24 agosto di quest’anno ha cominciato la prima fase della sperimentazione clinica.

All’inizio di questo mese, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha incluso un secondo candidato vaccinale cubano (Soberana 02) sul sito ufficiale dei progetti in fasi di sperimentazione clinica contro la malattia.

Parallelamente, la comunità scientifica cubana sta lavorando ad altri due progetti contro la pandemia, sviluppati dal Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (CIGB).

Il primo di questi, nominato Mambisa (CIGB 669), sarà applicato per via nasale; mentre l’ultimo, denominato Abdala (CIGB 66), sarà somministrato per via intramuscolare.

La notizia è incoraggiante e non vediamo l’ora di ottenere dei risultati finali molto buoni, poiché i futuri vaccini devono essere sicuri, efficaci, convenienti e disponibili per tutti coloro che ne hanno bisogno, ha ribadito l’OMS.

Gli specialisti dell’OMS sostengono che il raggiungimento di un vaccino contro la COVID-19 significa un altro passo nel progresso della scienza per la salute ed il benessere dell’uomo, ma deve essere accompagnato da una grande dose di umanità.

Rosmerys Bernal Piña, giornalista di Prensa Latina

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