venerdì 26 Luglio 2024
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Riflessioni sul pensiero di Fidel Castro

Viviamo momenti eccezionali in cui è necessario apprendere dalle esperienze storiche ed avvicinarsi agli insegnamenti di coloro che hanno saputo aprire la strada nella sempre difficile lotta per la liberazione dei popoli dall'imperialismo.

In questo modo, l’anniversario della scomparsa fisica di Fidel Castro è un’occasione appropriata per riflettere sul suo contributo alla teoria ed all’azione rivoluzionarie.

Quando Raúl Castro lesse in Plaza de la Revolución a Santiago de Cuba, la legge che vieta di usare il nome di Fidel Castro per nominare istituzioni, piazze, parchi, viali, strade e altri luoghi pubblici, oltre ad usare il suo nome per qualsiasi tipo di decorazione, riconoscimento o titolo onorifico, impedendo l’uso della sua immagine per erigere monumenti, busti, statue, cartoline commemorative ed altre simili forme di omaggio, non ha fatto altro che esprimere la volontà e l’etica politica di un Fidel che ha sempre messo in primo piano la diffusione delle sue idee, al di sopra di ogni altra questione.

Per questo, mentre a Cuba non ci sono statue, strade o piazze con il suo nome, possiamo trovare in ogni angolo dell’isola, migliaia di frasi, pensieri e riflessioni di Fidel.

Per questo motivo, il miglior riconoscimento che possiamo dare a Fidel Castro è interiorizzare nel nostro lavoro quotidiano ciò che la sua definizione di Rivoluzione riflette, nel senso che:

“Rivoluzione è il senso del momento storico; è cambiare tutto ciò che deve essere cambiato; è uguaglianza e libertà piena; è essere trattati e trattare gli altri come esseri umani; è emanciparci da soli e con i nostri sforzi; è sfidare potenti forze dominanti dentro e fuori la sfera sociale e nazionale; è difendere i valori in cui si crede al prezzo di ogni sacrificio; è modestia, altruismo, disinteresse, solidarietà ed eroismo; è combattere con audacia, intelligenza e realismo; non mentire mai o violare principi etici; è una profonda convinzione che non ci sia forza al mondo capace di schiacciare la forza della verità e delle idee. Rivoluzione è unità, è indipendenza, lotta per i nostri sogni di giustizia per Cuba e per il mondo, che è la base del nostro patriottismo, del nostro socialismo e del nostro internazionalismo ”.

In questo senso, questo modesto contributo non pretende di essere un’analisi completa del pensiero di Fidel Castro, ma di dare una serie di pennellate che servono da riferimento nel nostro lavoro quotidiano.

Con questa idea in mente, mi concentrerò su due questioni che, a quanto mi risulta, sono di assoluta attualità, gli insegnamenti di Fidel sulla necessità di avere uno strumento politico per l’azione rivoluzionaria ed i suoi contributi per collocare il concetto di dignità come arma che rafforza i popoli nella loro lotta contro l’imperialismo.

In precedenza, in relazione al concetto di Rivoluzione, credo che una delle chiavi che fanno di Fidel uno dei più importanti rivoluzionari della storia sia come ha inteso la dialettica come base della strategia e come ha sottolineato il dogmatismo e settarismo come uno dei maggiori pericoli di qualsiasi processo rivoluzionario.

Fidel ha capito ed applicato, come nessun altro, che la dialettica ci porta al fatto che quando certi problemi vengono risolti ne portano altri diversi e che la soluzione del primo problema ci lascia lezioni che ci aiutano a continuare ad avanzare, ma che le stesse formule non possono essere ripetute in una forma imitativa, non importa quanto fossero state efficaci nel loro momento.
Perché cambiando la situazione, deve cambiare la risposta, e da questo insegnamento possiamo fare riferimento a come agire in questo momento nello sviluppo delle politiche economiche.

Quindi, un governo che sta attualmente attraversando un processo di trasformazione sociale rivoluzionaria non può applicare le stesse politiche che potevano essere state applicate nel ventesimo secolo quando esistevano due mercati paralleli, quello capitalista e quello creato dai paesi socialisti intorno al Comecon e che aveva regole diverse.

In questo momento, se uno Stato ha bisogno di risorse per soddisfare le richieste della sua gente, non ha un’altra scelta se non acquisirle all’estero e per questo non ha un’altra scelta se non rivolgersi al mercato capitalista, che è l’unico del pianeta, che lo costringe ad intraprendere riforme che consentono di salvaguardare le conquiste rivoluzionarie, mantenere il controllo dei settori strategici della società e dell’economia e garantire il mantenimento dei valori socialisti.

Possiamo iniziare ricordando quanto sollevato da Fidel quando è stato creato il Partito Unito per la Rivoluzione Socialista di Cuba, nel senso che per affrontare le sfide dello sviluppo della Rivoluzione era necessario avere un’organizzazione forte e disciplinata, aggiungendo che questa esigenza diventa più evidente man mano che il processo rivoluzionario avanza ed emergono compiti sempre più difficili e complessi.

È necessaria un’organizzazione che faccia parte delle persone, che viva i bisogni, i desideri, le speranze, le difficoltà e le illusioni delle persone, ma soprattutto è necessario costruire un’unità che si presume consapevole, che si unisca alla disciplina responsabile.
Un’organizzazione che nasce dal popolo, che si arricchisce di sapere popolare, che deve trasformarsi in un impulso rivoluzionario.
Fidel ha sottolineato che nessuno può spiegare come il popolo cubano ha potuto sopportare gli anni duri del Periodo Speciale, se non avesse acquisito una grande coscienza rivoluzionaria ed un profondo senso di solidarietà.

Il popolo cubano ha resistito alla sorpresa del mondo intero ed alla disperazione dell’imperialismo, perché ha capito la posta in gioco, perché ha capito il valore dei sacrifici per assicurare il futuro delle generazioni future.

Questi esempi del carattere strategico che Fidel ci ha insegnato, che utilizza l’internazionalismo come arma per unire sforzi ed energie, per combattere l’imperialismo, devono servirci in questo momento in cui stiamo parlando di come essere in grado di far fronte ai problemi che hanno oggi i processi di trasformazione in atto in America Latina.

Queste pennellate, e molte altre che potremmo aggiungere, ci mostrano come Fidel si sia guadagnato un posto a pieno titolo tra coloro che, con la sua opera politica, i suoi scritti ed il suo esempio, fanno parte dei grandi rivoluzionari da studiare e da cui apprendere.

José L. Centella, presidente del Partito Comunista di Spagna

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