sabato 5 Ottobre 2024
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Trump ed il suo isolamento nella Casa Bianca

Le dimissioni dei membri del governo e degli alti funzionari della sua amministrazione lasciano isolato l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, su come affrontare le conseguenze negli ultimi giorni del suo mandato.

L’uscita delle segretarie dei Trasporti, Elaine Chao; e dell’Educazione, Betsy DeVos, per evitare potenzialmente una lotta disordinata sull’opportunità di invocare il 25° emendamento, che consente alla maggioranza dei membri del gabinetto di spogliare il presidente dei suoi poteri, è visto oggi dai media come The Hill come un forte segnale del problema.

Nella sua lettera di dimissioni, DeVos ha definito l’attacco al Campidoglio, incitato dal presidente, sproporzionato ed ha affermato che ha minato i suoi presunti risultati nella presidenza. Sia Chao che Devos erano nell’amministrazione Trump fin dall’inizio.

Altre dimissioni degne di nota includono l’ex capo dello stato maggiore della Casa Bianca, Mick Mulvaney, che si è dimesso dal suo incarico di inviato speciale in Irlanda del Nord; e la capo dello staff di Melanie Trump, Stephanie Grisham. Il presidente è stato abbandonato anche dal segretario sociale della Casa Bianca, Rickie Niceta; il direttore senior del Consiglio di Sicurezza Nazionale per gli affari europei e russi, Ryan Tully; e Tyler Goodspeed, presidente facente funzione del Consiglio degli Assessori Economici del governo.

“Non posso restare qui, non dopo quello che è successo”, ha detto Mulvaney a The Hill. “Non posso guardare ciò che hanno fatto e dire che voglio farne parte in qualsiasi forma o maniera”, ha aggiunto.

Secondo il quotidiano digitale, l’indignazione per le rivolte e la partecipazione di Trump alla sferzata di folla che ha convocato a Washington per protestare contro la vittoria elettorale del presidente eletto Joe Biden cresce di ora in ora.

Durante gli incidenti, Trump si è rivolto a Twitter per invocare proteste pacifiche, ma si è anche compiaciuto per i disordini civili, esprimendo il suo affetto e la sua ammirazione per le persone coinvolte, cosa sottolineata dalla maggior parte dei media del paese.
Giovedì il presidente ha rilasciato una dichiarazione sobria e registrata anteriormente, in cui denuncia esplicitamente le rivolte ed ammette la sua sconfitta elettorale. Il messaggio è stato registrato quando è diventato chiaro che poteva essere perseguito per istigazione alla violenza contro il Congresso.

Gli alleati del presidente lo stanno abbandonando in massa, come il senatore conservatore Tom Cotton (R-Arkansas), un potenziale candidato alla presidenza nel 2024, che lo incolpa apertamente.

Mentre a Trump restano solo due settimane nel mandato, i legislatori di entrambi i partiti discutono se dovrebbe essere rimosso dall’incarico prima di allora.

L’isolamento è come una valanga di neve in discesa ed oggi i Democratici della Camera dei Rappresentanti chiedono il suo impeachment, a cui si aggiunge che figure come il senatore Ben Sasse (R-Nebraska) hanno detto che prenderebbero in considerazione la possibilità di votare per il suo impeachment se la Camera Bassa lo fa, ed il rappresentante Adam Kinzinger (R-Illinois) ha chiesto la rimozione di Trump ai sensi del 25° emendamento.

Oltre al suo isolamento, il presidente perde terreno nella giurisdizione del suo partito, il che potrebbe comportare una rottura del gruppo e l’emergere di un altro partito che si allontana dalla tendenza pro-Trump, stimano gli esperti nel valutare tale alternativa.
Secondo un articolo di BBC Mundo, i membri più conservatori e storici del partito stanno cercando di togliere il potere a Trump ed ai suoi alleati e dalla scissione potrebbe emergere un altro gruppo con la capacità di competere con il bipartitismo di Democratici e Repubblicani.

“Se i repubblicani sono divisi, questo rafforzerà il presidente Joe Biden”, ha detto a BBC World, Steven Levitsky, professore di governance all’Università di Harvard, il che accentuerà i criteri secondo cui il presidente è stato corrosivo per il gruppo rosso.
Oggi Trump è vittima delle sue stesse posizioni dopo che ha soffiato sul fuoco e istigato l’attacco al Congresso, e per questo motivo sarà macchiato per sempre dal pennello della disgrazia della storia, secondo un articolo di opinione pubblicato dal sito The American Conservative (TAC) .

“La sua identità presidenziale inizierà e finirà con questa parodia. Eppure, rimane la domanda inquietante su come sia stato in grado di mobilitare quelle persone sulla base di una bugia dimostrabile. Qualunque sia la risposta, rimane inspiegabilmente radicata nei cuori di coloro che hanno perpetrato la ferocia civica”, ha concluso TAC.

Luis Beaton, giornalista di Prensa Latina

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