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Cuba chiede la fine del bloqueo imposto dagli Stati Uniti

L'Avana, 5 mar (Prensa Latina) Il ministro delle Relazioni Internazionali cubano Bruno Rodríguez ha chiesto oggi la fine del bloqueo economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro il suo paese, considerato una violazione dei diritti umani.

 

Nel suo account Twitter ufficiale, il ministro delle Relazioni Internazionali ha scritto che si tratta di una politica “immorale”, che deve cessare “senza condizioni”.

 

Il suo messaggio indicava anche l’aumento delle voci nel paese del nord e nel mondo “che chiedono di porre fine al bloqueo e rimuovere il nostro paese dalla lista degli Stati che sponsorizzano il terrorismo, davanti a coloro che beneficiano dei danni al popolo cubano”.

 

I gruppi di manifestanti nelle città degli Stati Uniti e del Canada hanno chiesto domenica scorsa la fine della politica extraterritoriale di Washington.

 

Gli attivisti hanno chiesto di “costruire ponti d’amore” tra i popoli di Cuba e degli Stati Uniti, in continuità con le carovane da diversi anni organizzate e portate avanti a Miami dalla Coalizione Alianza Martiana.

 

In questo giorno, l’associazione Cuba Coopération France ha descritto il bloqueo come un genocidio e ha denunciato l’obiettivo di far morire di fame il popolo cubano.

 

Secondo le autorità del territorio insulare, l’accerchiamento imposto costituisce il maggior ostacolo per lo sviluppo della nazione.

 

I danni accumulati in sei decenni ammontano a più di 144.400 milioni di dollari e, tra aprile del 2019 e marzo del 2020, l’azione statunitense ha causato perdite nell’ordine di 5570 milioni di dollari, cifra record per un anno.

 

L’aggressione si è intensificata sotto la presidenza di Donald Trump (2017-2021), con circa 240 misure coercitive e l’inclusione di Cuba nella lista unilaterale della Casa Bianca dei presunti paesi sponsor del terrorismo.

 

Ig/cgc

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